Storia di Roma di Ettore Pais

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      GLI ANNALISTI. FABIO, CINCIO, ACILIO, POSTUMIO.
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      e quest'ultimo, nel suo scritto dedicato ad Ennio, manifestò a tal punto il desiderio di piacere ai Greci da attirarsi le beffe di Catone. (') Ma nonostante la conoscenza della letteratura ellenica ed i cospicui esemplari che erano in loro potere si verificava 1111 fenomeno assai naturale, ossia la difficoltà per una razza intellettualmente inferiore di riassumere ed assorbire in tutto e prontamente il lavoro psicologico di un'altra stirpe. La gente romana che riusciva a superare ed a spaventare i Greci allorché nelle battaglie tagliava senza pietà teste e braccia, (') e che si mostrava superiore anche nell'arte di governare ed amministrare i popoli vinti, era ben lungi dal possedere quella finezza di spirito che le permettesse di far suoi i segreti dell'arte greca. Le cronache di Fabio e di Ciucio Alimento, se stiamo alle parole di Dionisio, mostravano una dipendenza formale dalle più antiche narrazioni greche rispetto alla più vetusta storia di Roma; (3) e realmente noi vediamo che Fabio Pittore attinse a Diocle di Pepa reto e come i suoi successori faceva derivare dai Siculi le piìi antiche popolazioni del Lazio e del paese dei Volsci. Dagli storici siciliani Cassio Emina toglieva certamente la storia delle più antiche città latine e della introduzione del culto di Venere a Lavinio. (l) La Sicilia che sino alla seconda guerra
      (') Cat. apd Gell. NA. XI, S, 2. cfr. Polyb. XXXX, 6, 4. V. il frammento dello scrittore latino scoperto da G. Cortese, Ili». d. filo!. XII, p. 396.
      (*) Liv. XXXI, 34. Leggendo queste parole pare di sentire l'impressione spaventevole che al tempo di Carlo VIII provarono gli Italiani, già da allora disabituati a maneggiare le armi, quando seppero delle uccisioni fatte a Rapallo.
      (3) Dionys. Hal. I, 6 ójiota; Zi xoùxo-.g, cioè ai Greci come Timeo, Antigono, Sileno etc., "/.ai oùSlv Sixtpópo'j^ èPallaio)v oaoi xà rcaXaià spya xrj; ^óÀscog 'EXXnjv'.xrj SvxXixxw ayvlYP*^*/ xxX. Vero è che Dionisio pare qui sopratutto usare queste parole rispetto alla forma esterna; ma, sopra e poco dopo, allude anche al genere di informazioni.
      (4) Le singole prove v. al cap. sg. Che gli annali latini di Fabio Pittore, v. i frammenti raccolti dal Peter, fray. hist. Itovi, p. 74 sg., siano nella sostanza la stessa materia di quella dei greci a ine pare sia dimostrato all'evidenza dal contenuto, nè credo provato il contrario dal Bader. de Diodori rerum Roma-narum auctoribus (Lipsiae, 1S90), p. 32 sgg. Non si deve trovar strano che gli annali di Fabio possano aver meritato l'onore di una versione latina quando un simile fatto avvenne precisamente per quelli di Acilio tradotti in latino da un Claudio. Da Gellio, NA. V, 4, 3 apprendiamo che codesti annali latini


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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