Storia di Roma di Ettore Pais

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      CAPITOLO 1. - PROLEGOMENI, FONTI ETC.
      ogni modo avessero volta l'attenzione a qualche indizio di questo genere, dagli edilìzi, dagli oggetti ed infine da quanto era visibile, non potevano apprendere altra cosa se non la grande efficacia, ad essi coeva, dell'arte della propria gente sopra gli indigeni. I monumenti messi alla luce e le necropoli disseppellite con tanta attività nell'età nostra nell'Etruria e nel Lazio hanno messo in chiaro come, a partire dal secolo VII almeno, la influenza ellenica sia stata assai attiva in tutte le coste italiane e con tale efficacia; sembra collegarsi persino la piìi antica suppellettile che per tanto tempo da taluni archeologi fu ed è tuttora giudicata italica. Accanto a questa influenza si fece però di buon ora sentire anche quella dei Fenici di Cartagine. (') Ma se ad archeologo moderno è concesso, mediante lo studio delle varie necropoli, stabilire approssimativamente le zone ed il tempo in cui una civiltà contrastò o s'incrociò con l'altra, è addirittura assurdo pensare che simili osservazioni potesse fare con qualche efficacia un antico scrittore greco. Allorquando nel secolo V i Greci d'Italia e di Sicilia incominciarono ad occuparsi degli indigeni della Penisola l'arte greca non solo aveva ripreso il suo sopravvento in cotesto regioni, ma si era imposta agli stessi Cartaginesi e nessun notevole monumento di carattere sacro o privato tradiva ormai impulsi venuti da altro paese che non fosse la Grecia, maestra in ogni arte civile, e che grazie alle relazioni commerciali che con l'Etruria avevano i Sibariti, i Calcidesi ed in seguito i Siracusani inondava per così dire i mercati della Penisola. (*')
      Osservazioni di questo genere, sia pure in modo affatto rudimentale, poteva fare qualche spirito osservatore del genere di Erodoto, il quale teneva conto e traeva illazioni persino dalla lingua dei Pelasgi di Cortona. Ma a parte il fatto che Erodoto stesso non visitò le regioni poste a nord delle città dello Stretto, è lecito dubitare che indagini di questo genere fossero state fatte con qualche intensità prima del tempo in cui nella Grecia stessa si svolse,
      (') Accenno a varie questioni che tratterò in luogo conveniente nel corso dell'opera.
      (2) V. la mia Storia <1. Sicilia c d. Magna Grecia, 1. p. 262 sgg.


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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