Storia di Roma di Ettore Pais

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      XVIPREFAZIONE.
      costumi privati dei suoi uomini di stato. Infine, alla nazione a cui, in tempi meno lontani, è stata cosi a lungo mossa accusa di aver formulata la teoria del machiavellismo e di non saper governare se non che con la simulazione ed il delitto, può tornar di conforto l'esempio degli antichi Romani, che lottando contro Pirro, Annibale e Filippo, tanto nella diplomazia, quanto sul campo di battaglia, combatterono a viso aperto.
      Siamo ben lungi dall'unirci a coloro che tutto ciò che è romano reputano nobile e bello, per il solo fatto che è antico e romano. Le arti e le scienze devono più al mondo ellenico che alla civiltà latina. E pure respingendo l'opinione di coloro, che alla antichità negano alcuni di quei nobili ideali, che si sono voluti a torto considerare come esclusivo prodotto di religioni e di civiltà più recenti, riconosciamo che non tutti gli esempi lasciatici da Roma devono essere imitati. Roma, accanto a Marsiglia ed a Cartagine, contribuì certamente ad incivilire l'Occidente e seppe produrre quel periodo di prosperità economica, a cui, con forme più larghe e complete, con vedute più vaste, aspirano i sociologhi dell'età moderna. Ma è anche vero che essa, anziché a svolgere, contribuì ad inaridire i germi della ricerca scientifica ellenica, a cui si ricongiunge in più di un caso la scienza dei dì nostri, e senza dubbio l'empirismo romano fini per uccidere la speculazione. Per questo lato l'Italia di Dante e del Galileo ha ben poco da invidiare e quella di Virgilio e di Cicerone; non v'ò antico monumento, per quanto nobile e perfetto, davanti al quale perdano di pregio le statue di Michelangelo, le tele del Sanzio, e l'opera del Brunellesco. Che se la romanità termina la sua vita con il cedere ai barbari vincitori quel diritto e quel co-


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Storia di Roma
Parte Prima
di Ettore Pais
Carlo Clausen
1898 pagine 629

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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