Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO NONO 299
tati vi ? e nel is55 al 5 di febbrajo Alessandro IV scrisse ai vescovi di Novara e di Tortona, ordinando loro che ponessero in Milano i Francescani in possesso della basilica e canonica di S. Nabo* re ; il che fu eseguito senza che nemmeno vi fosse nominato l'Arcivescovo (1). Il Papa medesimo comandava ai frati di abbandonare il rito Ambrosiano (2). Così era affatto annientata l'autorità del Metropolitano, di cui ho dato cenno sul fine del capo L La pontificia romana autorità ordinava che più non si riedificasse la fortezzza di Cortenova nella diocesi di Bergamo. Ordinava che i Milanesi si portassero a conquistare il castello di Mozza-nica. Questi ordini venivano scritti all'Inquisitore, acciocché egli comandasse alla Repubblica con apostolica autorità. Ordinava che si entrasse nel castello di Gattedo; che colla forza se ne dissot-terassero i cadaveri e si abbruciassero; che tutte quelle case si demolissero: e ciò perchè Egidio conte di Cortenova, Uberto Pelavicino, Manfredo ria Sesto, Roberto Patta di Giussano erano qualificati fautori di eretici (3). Non farà dunque maraviglia se nessun cenno si fa dell'Arcivescovo nel pegno di questo calice , ma bensì del Legato. In questa carta è pur meritevole di osservazione il vedere che già eravi fuso delle ferie, e il privilegio di non essere chiamati in giudizio i debitori in que' giorni feriali. Si osserva che il podestà era eccetluato dalla scomunica, perchè col terminare dell'anno cessava ogni potere in lui. Finalmente vrggonsi chiaramente indicati i tre partiti,
de'Capitani, della Motta, e la Credenza di San-
(i) lìullar. Franciscan. tomo IT ^ pag. i5.
{u) Sormanì^ Storia degli Umiliali, cap. X, pag. gg.
(.)) lìullar. Dominicali. Ionio I, pag. 4-
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824
pagine 585 |
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Pagina (317/609)
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