Storia di Milano di Pietro Verri

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      loG STORIA DI MILANOreligioso zelo; ha introdotta la persecuzione , la violenza, i roghi, i quali non hanno distrutto giammai il fanatismo} ma attizzandolo anzi l'hanno alimentato, e resi irreconciliabili gli eterodossi. La umanità, la dolce insinuazione, la pazienza disarmano gli avversarj, e li richiamano a venerare il vero Dio con mansuetudine, con pace, colla benevolenza e coli' esercizio della virtù. Io mi sono prefisso di non considerare Ariberto come arcivescovo. Come uomo pubblico, cittadino, soldato, politico , egli ha saputo rendersi padrone di quella rocca, il che in vano altri aveva tentato ; e il suo cuore ricusò di approvare l'atto ingiusto e crudele del supplizio. Vi è molto anche da dubitare se veramente quegl' infelici fossero in errore nel dogma. Mi pare incredibile l'errore di fisica sulla generazione. Mi sembra assurdo l'altro errore loro imputato, cioè che fosse loro opinione dannarsi ciascuno se non moriva fra i tormenti. Ripugna poi affatto al buon senso il costume che volevasi loro attribuire, cioè che violentemente uccidessero i loro confratelli allorché gravemente erano ammalati. Se ci fosse rimasto qualche scritto in cui alcuno di questi infelici avesse rappresentata la causa propria , saremmo un po' meglio informati della verità. Forse erano costoro cristiani più pii e segregati dalla depravazione generale , e perciò perseguitati. San Pietro Damiani, che viveva in quel secolo , così scriveva : Ad tantamfaecem quotidie semelìpso deterior mundus devolvitur, ut non so-lum cujuslibet swe saecularis, sive ecclesiasiicae conditionis ordo a sfalu suo collapsus jaceat, sed etiam ìpsa monastica disciplina solo tenus, ut ita di oc crini, reclinata, ab assuefa ìlla altitudinis snae perfectione languescat. Periit pudory honestas eva-nuit, religio cecidit, et v eluti facto agmine omnium


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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824 pagine 585

   

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