Storia di Milano di Pietro Verri

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      onori; ma la fatica per diventar sommi artisti l'affrontarono spintivi dai mali. Pietro Cornelio e Racine sublimarono il teatro francese al maggior grado di gloria senza ajuto e vivendo fra i torbidi. Dacché venne eretta l'Accademia Francese in Roma, non si è innalzato alcuno al grado del Le Sueur, Le Brun, Poussin , nati, vissuti e resi grandi fra le turbolenze. Virgilio aveva quarantanni quando seguì la battaglia d'Azio; Orazio era più giovine di lui di cinque anni; Cicerone ebbe troncalo il capo nella proscrizione: in somma nessun uomo ha mai potuto diventare grande in nulla , se non attraverso gli ostacoli, i quali avviliscono le anime deboli, e le robuste attizzano, irritano e spingono al disopra del livello comune, qualora vi sia speranza di superarli ; su di che bastantemente ho spiegata la mia opinione in quel Discorso.
      Milano adunque salì a grande fortuna ne' tempi ne' quali l1 architettura insieme con tutte le belle arti era già invecchiata e giacente; e perciò non è maraviglia se poco o nessun monumento ci rimanga di bella antica architettura, o di eleganti scultore»; e perciò anche ragion vuole che cre-dansi esagerale le magnificenze che gli scrittori nazionali ci hanno vantate. Un solo monumento ci rimane dell' antico, e sono le sedici superbe Colonne di ordine corintio scannellate ; pezzo di così nobile e grandiosa architettura , che sarebbe pregevole ancora in Roma collocalo presso al tempio della Pace, o alle colonne di Giove Statore. Le proporzioni sono del buon secolo, ne io potrei crederle mai innalzate al principio del quarto secolo, come fin ora si e scritto , attribuendole a Massimiano Erculeo. 11 chiarissimo nostro P. Pini, benemerito della metallurgia per l'opera de Vena-


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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824 pagine 585

   

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