Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO PRIMO 1 ncol muro di Massimiano che allora sussisteva, lo non ripeterò quanto ciascuno ivi può minutamente conoscere, e dirò soltanto che probabilmente allora non v1 erano che nove porte della città. La Romana era poco lontana da S. Vittorello; la Erculea (1) era fra il monastero della Maddalena e quello di Sant'Agostino; la Ticinese era al Carro-bio; la Vercellina era vicina a S. Giacomo de' Pellegrini, e perciò la chiesa poco lontana ha il nome di S. Maria alla Porta; la Giovia era vicina al monastero di S. Vicenzino; la Comasina era poco discosta da S. Marcellino; la Porta Nuova stava collocata più interna prima della chiesa de' Minimi; la Porta Argentea, oggi Renza, era prima di giungere alla colonna così detta del Leone; la Porta Tosa era al fine della via di S. Zenone. Dalla situazione delle porte facile sarà a chiunque il comprendere a un di presso dove si trovassero le mura fabbricate da Massimiano. Le chiaviche e il condotto delle acque coperto che spurga la città, sono l'acquedotto antico, il quale fiancheggiava esternamente le mura di que' tempi; e dove sono le colonne colle croci, ivi si aprivano le porte. Di queste mura molte descrizioni se ne sono fatte. Il Fiamma al suo solito asserisce che la larghezza di queste mura fosse di ben ventiquattro piedi di un uomo grande, che il giro di esse fosse più di quindici miglia, l'altezza di settantaquattro piedi, e finalmente che vi fossero trecento e più torri sparse in questo circuito. Molti hanno di poi ripetute simili fole, degne di stare accanto all'Arco Romano di due miglia. Gli scrittori di questi ul-
(i) Cosi crede che si chiamasse quella «li S. Eufemia il signor conle Giulini.
Verri. Stor. Mil. T. I. 2
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824
pagine 585 |
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