Storia di Milano di Pietro Verri

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      l4 storia bl milanoeccitō tale ammirazione presso i nostri antenati , che gP innalzarono nel Foro una statua di bronzo, di che ci fanno fede Svetonio e Plutarco. Quando Augusto, reso padrone della terra, passō a Milano, si trattenne ad osservare questo monumento, non senza inquietudine de' Milanesi, ai quali non piaceva di essere creduti nemici di lui, per l'ammirazione che mostravano verso Puccisore di Cesare, e il nemico della tirannia; ma Augusto prese anzi motivo di farci un encomio, perchč rendevamo omaggio alla virtų indipendentemente dalle vicende capricciose della fortuna (i). Cosė i Romani colti e potenti trattarono gl'Insubri agresti e deboli. I Romani giammai non insultarono ai vinti, nč mai schernirono i meno forti. Arditi ne' pericoli, fieri contro la resistenza, pare che stendessero la dominazione su i popoli per liberarli dalla tirannia, per condurli alla coltura e allo stato civile. Non credettero mai utile nč giusto il disprezzo anche verso un popolo barbaro. La grandezza di Roma abbracciava tutto il genere umano, e \ popoli si dirozzavano per imitazione di
      lani ad coenam hospite Valerio Leone: qui asparagum ap-posueraty atque olei loco infuderat unguentami ipse simpliei ter comedity et indignantes increpavit amicos. Satis enim> inquit; abstinere iis a quibus abhorrebatis * tiunc earn rusli-citatem qui deprehendit ipse est rusticus.
      (i) Statua ejus aerea fidi Mcdiolani (scilicet slatua Bruii ) in Gallia Cisalpina posila• Hanc, nuac immaginem ejus bene repraesentabaty et erat artificiose Jactay uā post vidit Caesar prceteriit: mox subsistens 7 compluribus audientibuSy vocavit Magistratusy civitatem eorum ferens sibi compertum esse foe-dus paeis rupisse, quod hosterri suurn apud se haberet. Ac primum sane negaverunt 9 et qnemnam signijėcaret ambigentes7 intuebantur se mutuo. Ut vero conversus Caesar ad statuam contracta frontey Nonne, inquit; tiic stai hostis noster? Multo illi magis perculsi obmutuere. At Caesar arridens laudavit GaU losy quod amicis essent etiam in adversis rebus stabilesy prue-cepitque ne statua loco movcreiur. Plularc. in Vii. Bruti ia fine.


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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Societā Tipogr. de' Classici Italiani
1824 pagine 585

   

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