I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Però, questa volta, pareva che i due combattenti si fossero scambiate le parti. I movimenti del conte erano rapidi,— diremmo quasi vertiginosi, quelli del barone, invece, tardi ma non studiati, ìmpre-veduti ma non precisi: il primo attaccava, il secondo si difendeva.
      Don Luigi vide il pericolo del Marinelli, e, colto il momento, in cui quQst3 ultimo appoggiava a tempo, con una parata di prima, so-
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      pra un colpo vibrato all'altezza della linea di quarta:
      — Ben risposto ! esclamò. I barattieri sanno battersi qualche volta. Queste parole del Yelasquez furono soffocate da un grido solod'indignazione.
      - Una fiamma improvvisa imporporò il viso del Marinelli. Gli astanti compresero che quelle parole erano state proferite a disegno.
      — Basta! gridò il marchese, movendo un passo per interporsi. Sono state violate le condizioni — vi ordino di cessare.
      — Yile chi abbassa il primo la spada 1 ribattè il barone concentrata in unoNsforzo disperato tutta l'energia che gli rimaneva, rovesciossi con un rapido movimento sul conte, ritentando il colpo,
      che gli era andato fallito la prima volta.
      Però, se la mossa era sempre pericolosa, non giungeva più ina-
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      spettata.
      Il Fabiani balzò da un lato, e, sollevata con violenza la spada del Marinelli, spinse'in pari tempo la sua, poi la trasse a sè vivamente, per mettersi in posizione di respingere un nuovo assalto.
      Ma il braccio del barone, invece di vibrare un secondo colpo, si distese lentamente sul fianco come per istanchezza; l'elsa gli sfuggì dnl pugno , protese il braccio sinistro per cercare un sostegno, vacillò e cadde. • ,
      I padrini accorsero premurosi intorno al Marinelli , e mentre il Velasquez ne sorreggeva il capo fra le sue braccia, il chirurgo aperto lo sparato della camicia, si diede a rintracciar la ferita, visibile sul fianco sinistro, mercè alcune bollicine rosse, che le davano sembianza di scalfittura. NCiò non pertanto," istituito un raffronto rapido ma preciso tra la ferita e il triangolo della lama, potè argomentare che la punta, addentratasi circa tre pollici nel fianco sinistro, avea trapassato il polmone.
      — La verità innanzi a tutto, signore, disse con volto fermo il barone. À giudicar dallo spasimo, la ferita è profonda e.... mortale. Potete salvarmi? „ ,
      — Lo tenterò, rispose con piglio sfiduciato il chirurgo»


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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