I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      arte il primo eofpo, per assestar diritto il secondò. Il vigore, lo slancio, fa rapidità dell'assalto rendevano oltremodo pericoloso il movimenta* e ne assicuravano indubbiamente il1 successo.
      La spada vibrò dritta nel segno, ma, in vece di penetrare, Ifc sua punta scivolò sopra un aggetto liscio e mobile, di cui segui 111
      > mdirezione , facendo un Fargo squarcio tra le pieghe rigonfie della
      camicia.
      Gli astanti misero un^grido e'accorsero intorno al conte, credendolo ferito mortalmente^H Fabiani teneasi ritto sulla persona5 alquanto pallido, ma sempre calmo.... quasi' sorridente.
      Il barone, air incontro, col volto pavònazzo e i muscoli irrigi-diti, stremato pel soverchio sforzo, dovette appoggiarsi alla spalliera di una seggiola per non cadere;
      — Siete ferito? chiese iì marchese ni Fabiani, vedendo che la sua mano si posava sulla parte destra del petto, dove si era insinuata la punta aguzza della spada del Marinelli.
      — No, signore^ rispose il conte; devo la vita a due4 angeli, cher forse in questo punto, pregano per la mia Calvezza.
      — E impossibile...-, sarebbe un miracolo^.. À monoiche non siate fatato....
      — E Io sonor osservate.
      Dicendo ciò, rimosse la mano che celava Io squarcio, e mostrò agli astanti maravigliati un borsellino di raso nero, su cui erasi appuntata la lama del» barone, strisciando sul petto dell'avversario e lasciandovi una liève traccia di sangue come la scalfittura di unospilloner
      Lo stesso colpo che squarciò la camicia, aveva forato il borsello, lasciandone trapelare due ciocche sottilissime di capegli, lucide e inanellate, digradanti dal color d'oro al castagno,
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      — Prodigioso! proruppero a una gli astanti.
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      —- Sono i capegli dermici figliuoli, disse il Fabiani, posandovi le due labbra con ineffabile espressione di tenerezza.
      Seguirono alcuni istanti di silenzio profondo, solenne, religioso. L'affettuosa commozione del conte ebbe un riflesso su tutti i volti> lutti gli occhi s'inumidirono* tutte le labbra fremettero una parola:.
      — I suoi figli 1
      Due soli non divisero il sentimento che signoreggiava l' animo degli astanti.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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