I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      mente a qualche opera di beneficenza e strombazzate sull'appendice della Gazzetta Uffiziale, basterebbero a farle- mutar linguaggio sul conto mio. Ma io detesto gl'ipocriti, sapete perchè?... perchè non credo all'esistenza della virtù.... perchè l'ipocrisia è un omaggio che le si rende, e il cercar di parere ciò che non si è, equivale a un'a-perta disapprovazione de'fatti nostri; gli è quanto il confessare che vi sono degli uomini che valgono più di noi. E perdio! nessuno è più di me convinto che ciascuno nasce colle sue passioni, buone o cattive, secondo la sfera in cui agiscono; ma spoglie affatto del valore assoluto che loro si attribuisce. Le azioni nostre assumono un merito
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      relativo alle contingenze che le promuovono, secondo gli uomini che le giudicano ed i lati da cui si osservano — merito fittizio e convenzionale, per cui la debolezza è spesso chiamata bontà di cuore, l'egoismo previdenza e la circospezione vigliaccheria, o viceversa. Vogliate perdonarmi, contessa, questa noiosa dissertazione morale: essa non è poi inutile come., a prima giunta, potreste credere: da essa si può argomentare che io ho la coscienza di me e delle mie azioni; che io so da qual punto ho preso le mosse, qual è la linea che adesso percorro, quale la meta che intendo toccare, quale lo scopo che vo'conseguire. Questi sono i miei principi!, queste le mie convinzioni. Ora parlatemi pure di vostro marito: qualunque sia la risposta che vi darò, essa non vi parrà nè nuova nè strana, ma conseguente al mio carattere e alla mia condotta. » ^Come si vede, il Velasquez, da esperto diplomatico, abbandonava le vie coperte, e, mercè una rapida diversione, ponevasi a tale altezza, da cui poteva senza sforzo dominare la situazione. Le sue parole avevano una terribile significazione per la contessa. Egli le diceva: — Io sono uno scapestrato, un dissoluto, un libertino — mi credono tutto questo, lo sono difatto e non mi difendo'. Voi sapevate a quali pericoli vi esponevate, oltrepassando il limitare del mio salotto — lo sapevate, e siete qui, davanti a me..,, sola. Chi vuole la causa, vuole gli effetti; chi si arrischia in un passo falso colla coscienza di ciò che fa, ha ponderato prima ogni.qualunque probabilità di riuscita, e si dichiara pronto a subirne le conseguenze. Ciò che vi hanno detto, è; ciò che prevedevate, accadrà.
      A questo pensava Clementina, e si rimproverava di aver ceduto a un trasporto, da cui poteva dipendere Ponor suo.
      Anima pura, suscettiva delle più rapide ed opposte impressioni, facile a lasciarsi dominare dallo sconforto o trascinare dall' esalta-


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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Gazzetta Uffiziale Velasquez Clementina Ponor