I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      —( 408 )— ^mde'signori, che sono là dentro, commettesse l'imprudenza di penetrarvi.
      Il cameriere s'inchinò, lasciando trapelare un sorriso d'intelligenza — il sorriso con cui Sgannarello riceveva gli ordini di don Giovanni. *
      Appena varcata la soglia del gabinetto, Clementina, con un movimento rapido, diremmo quasi istintivo, lasciò il braccio di don Luigi, il quale, accostati i battenti dell'uscio e fermatili col paletto, fe'scorrere una pesante poltrona sulle rotelle, e accennatala con garbo signorile alla contessa:
      — Compiacetevi di sedere, le disse.
      La contessa guardossi attorno dubbiosa; poi, come rinfrancata dal nobile e rispettoso contegno di don Luigi:
      — Posso parlare ?... esser sicura che le mie parole non saranno udite da alcuno ? gli chiese.
      — Sicura come in casa vostra, o signora.
      Sedettero l'una rimpetto all'altro, e a tanta distanza quanta ne occupava uno scrittoio, sfiorando gli an'goli delle due scranne, su cui ardeva una lampada da lavoro, sormontata da un ampio cappello chi-nese, il quale, condensando i raggi divergenti in un circolo luminoso, lasciava nell'ombra il volto de'due interlocutori.
      Le quattro pareti laterali del gabinetto .erano occupate in tutta la loro lunghezza da quattro scaffali di noce, chiusi da vetriere impiombate, dietro cui vedevansi disposti in bell'ordine, e sotto elegantissimem
      legature, libri di scienza, d'arte e di letteratura.
      Ma da tutto ciò, dalla classificazione delle opere, come dall'ordinesimmetrico de'volumi, spirava lo sfoggio, più che il virile intento dello
      • «
      scienziato, dell'uomo di lettere o dell'artista, che sottrae al sonno una parte delle sue notti,- convertendola in veglie proficue a sè ed a' suoi simili, mercè, l'indefessa e fecondatrice opera dell'intelletto.
      Trascorsero alcuni secondi, in cui nessuno de'due mosse labbro.
      • *
      li Velasquez fu il primo a rompere quel silenzio, e voltòsi allacontessa:
      — Signora, le disse; perdonate se vi manifesto la mia sorpresa di vedervi qui, sola.... a quest'ora... Se avessi potuto prevedere la vostra visita non vi avrei certamente esposta....
      —»A che? interruppe trepidante Clementina, che, incominciandoa riaversi dallo stordimento, presentiva* le conseguenze di un passo
      i •
      falso e i pericoli della sua situazione.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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