I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (399/568)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      —( 347 )—
      ste j e fissa gli occhi nelle pupille invetriate della Paolina ; poi ne
      » *
      comprime le tempia fra le sue palme, e appressa bocca a bocca per sentirne il respiro.... Nulla !... non alito.... non tepore.... non movimento ... ma la rigida immobilità d' un cadavere.
      — Morta ! esclama con accento lacerante il Legnaiuolo, deponendo sul letto il corpo inanimato della sorella.
      *
      — Morta ? grida Mangiamicche. A me, razza di cane 1
      E si scaglia contro Gabriele che, nel frattempo, si è rialzato, è corso alla finestra, 1' ha spalancata, ne ha misurata coli9occhio la poca altezza, e attenutosi alla spranga del davanzale, si è lasciato cadere nel cortile sottoposto.
      3Iangiainicche ha fatto la stessa via, ma nel toccai4 terra il suo piede scivola nella fanghiglia, e dà uno stramazzone sull' umido ac-ciotolato.
      Intanto Gabriele, approfittando del contrattempo , ha infilato laporticina che mette alla scala dell' indovina, e su su, finche trova
      «
      un abbaino che dà su'tetti.
      Colà giunto, comprime il respiro, tende ansiosamente l'orecchio, e sente sulla scala il rumore delle scarpe ferrate del* capitano. Che fare in tale frangente ?
      Non gli resta che un ultimo partito; scavalcar l'abbaino e andar a celarsi nell'ombra proiettata dal comignolo o dagli sporti delle grondaie. Al rimanente Dio o il diavolo provvederà.
      Così pensa Gabriele ; e si distende quant' è lungo sul tetto, col capo volto dalla parte dond' è venuto.
      Ma non aspetta molto in tale giaciturapoiché a capo di pochi minuti, vede una testa arruffata sporgere dall'abbaino, poi un braccio,
      poi una gamba, e su! vede ritto, a pochi passi da sè, in tutta la'sua
      »
      maestà, il terribile comandante de' Lampionai.
      Gabriele ha studiato freddamente la situazione, e non scorgedavanti a sè che una sola..,, un' unica via di salvezza.
      Aspettar, senza muoversi, Mangiamicche, e quando sia giunto à
      tanta distanza quanta possa misurarne la lunghezza delle sue braccia,
      aggrappargli prontamente alle gambe, dargli un vigoroso crollo efarlo rovinare sul lastrico della via sottostante dall'altezza di quattro piani.
      E ilprogetto sarebbe riescito se Gabriele non avesse studiato male la topografia di quel tetto. >
      Mangiamicche procede tentoni nelle tenebre, aiutandosi colle mani


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

Pagina (399/568)






Paolina Legnaiuolo Mangiamicche Gabriele Iangiainicche Gabriele Dio Gabriele Lampionai Mangiamicche Gabriele