I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      — Qui.,., davanti a me come davanti al tribunale di Dio! Poi prende la sua sedia, gli si asside di faccia e soggiunge:
      — Sentite, qui siamo soli; qui non potete dire a'vostri servi:
      — Quest' uomo è pazzo.... quest' uomo è ubbriaco.... ditegli d'uscire o precipitatelo dalle scale. — No ; la finestra è alta e le imposte sono abbastanza solide perchè le vostre grida restino soffocate; di fuori vegliano due miei amici, e là c'è mia sorella, svenuta.... quasi moribonda per la paura di sapervi qui.... perchè conosce la fermezza del mio carattere.... perchè sa che quando mi son prefisso uno scopo non sono l'uomo d'arrestarmi a mezzo..., Eccovi dunque solo, senza difesa, dinanzi a me.... dinanzi al fratello della donna che avete disonorato.... Lasciatemi terminare.... non v' affrettate a rispondermi.... Badate che non sempre posso esser padrone di me stesso..., che da quattro mesi comprimo in cuore lo sdegno, il risentimento, 1' odio che ora minaccia di traboccare.... che per quattro i mesiDio di trovarmi faccia a faccia con voi per dirvi ciò che ora vi dico:
      — Gabriele, ve ne prego.... ve ne scongiuro.... non Dio!... io non vi domando che l'adempimento di quanto avete promesso...;
      — Ditemi ciò che ho promesso. * r
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      — Di sposar mia sorella.... e non solo promesso, ma giurato per la salute dell' anima vostra.
      Gabriele non risponde. Con quella calma abituale di spirito che non 1' abbandona un istante, nemmeno quando il pericolo che lo incalza è supremo ed inevitabile, esamina freddamente la sua posizione, e, non trovata via di salvezza nell'affettare un contegno che lo compromette, si appiglia prontamente ai partito di proporre una transazione. ' w T
      — Bene, die'egli, io sono nelle vostre mani.... Non negherò più oltre d' aver avuto relazioni intime colla Paolina.... i th < l ' •
      — Oh! esclama Francesco con esplosione di gioia selvaggia, loconfessate? . /
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      — Lo confesso.... Però permettete che mi difenda.... ' \t
      — E lo potete? / «
      — Sì. Io sono meno colpevole di quanto si crede. • .
      — E le prove ? • ( ,
      — Una sola: ero giovine e ho amato veramenteivostra sorella.
      — Il che vuol dire che non 1' amate più !... i Gabriele china il capo e non muove labbro. I


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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