I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (373/568)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      —( 32o )—
      stato meno preoccupato del colloquio avuto colla sua fidanzata, e quindi meno taciturno, o se Mangiamicche, invece di mandare a letto la briaca marmaglia de9 Lampionai, ne avesse richiesto il concorso per l'operazione di quella sera, nulla di più facile che il segretario avesse potuto disfare la trama che ordivasi a danno suo, mentr' egli meditava a sangue freddo la rovina di un altro.
      Era provvidenza, caso o destino?
      IVon lo sappiamo.
      E però certo che la sicurezza di,Gabriele era in gran parte ostentata. ,
      Un attento osservatore, decomponendo la freddezza inalterabile di que' lineamenti, avrebbe scoperto una maschera, e dietro la maschera un volto esprimente l'ansia d'un pensiero angoscioso, che, a stento compresso, allora padroneggiava solo il suo spirito, alla vista de' luoghi e delle persone presso cui aveva trascorsa la sua giovinezza.
      Uomini interamente buoni o interamente cattivi non si danno in natura: talora i pessimi istinti predominano esclusivamente, ma non tarda a sorgiungere il parosismo ; e se le buone qualità non pigliano il sopravvento sulle cattive, v'hanno momenti di lotta e di reazione, che, modificando sensibilmente lo spirito, lo immergono in quella stanca apatia, specie di morale sonnambulismo, che gli dà, sebbene indistinta, la coscienza del male, ma non la forza di sottrarsene e di dominarlo.
      Nello schizzare il profilo morale del segretario non fu nostro pensiero farne un birbone da melodramma — una di quelle macchinette
      «
      da delitto, che hanno sempre in prospettiva la galera e il patibolo ; che incominciano la loro carriera col falsare una cambiale, e la chiudono con un assassinio.
      Tutt'altro.
      Gabriele era ambizioso, avea sofferto V indigenza, e trovato un mezzo di sottrarsene, desiderava una guarentigia per 1' avvenire.
      Logicamente quindi egli teneva in conto di suoi nemici tutti quelli che potevano metter ostacoli all' attuazione de'suoi progetti.
      La marchesa Ortensia, quand'egli le si presentò per la primavolta, fatta consapevole de'suoi amori colla Paolina Boldi, gli disse:
      %
      — Dimenticatela. Io ho bisogno.di un uomo libero, non infrenato da nessun vincolo, e che si consacri tutto, corpo ed anima, esclusivamente a me sola. A questi patti io vi farò ricco e potente. Scegliete.
      *
      * /


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

Pagina (373/568)






Mangiamicche Lampionai IVon Gabriele Ortensia Paolina Boldi