I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      « Dio volle punirmi • nella mia vanità ; ed io benedico la mano
      «
      che mi ha colpita, perchè stampandomi in volto le rughe di una prematura vecchiaja, mi ha additato la via, che avrei dovuto battere - da lunga pezza. Bella, giovane, spiritosa, io possedeva tutti i mezzi «li nuocere ; vecchia, laida, deforme, altro non mi resta che la facoltà «della memoria per rimembrare i miei falli, e per ripararli.
      « Mi dissero che siete Yeliee — che avete figli che vi amano, e una sposa che v'idolatra: siatelo lungamente — e le dolcezze d'un
      «amor corrisposto vi compensino ad usura de', dolori che soffriste per
      «
      eagion mia, * * „
      « Ora non bramo altro che una cosa sola — rivedervi, e udir «dalla vostra bocca che avete tutto dimenticato.
      « Non mi negate questa grazia — è l'ultima che vi chiedo: iosarò una sorella per Clementina, una seconda madre pe'vostri figli.
      »
      « Pur troppo non mi resta altra speranza, altra gioia che questa — uscir .dalla tetra solitudine.In cui vivo, e vedermi dattorno volli che mi sorridano, e mi dicano di sperare e di rassegnarmi.
      « Ptespingerete voi con disprezzo la mia preghiera?... Non vi sarà dunque redenzione per la colpevole ? .
      « Boberto, pensateci bene.prima di Rispondermi: un vostro rifiuto mi ucciderebbe. ».
      Il conte fu profondamente commosso da questa lettera. Buono, leale e generoso, non sospettò neppure che l'ostentato sentimentalismo e 1' artificiale calore della frase servisse* spesse volte a celare il freddo calcolo dell'ipocrisia. Quando la marchesa si recò a far visita a Clementina^ essa fu accolta coli'affettuosa sollecitudine d'una vecchia parente, co'riguardi dovuti alla sua nascita e alla sua condizione. .
      La Fabiani ignorava gli amori di Roberto colla marchesa; e benché se ne fosse fatto un gran ciarlare ne' crocchi, nessuna di queste voci avea potuto penetrare sino a lei, nell'isolamento perfetto in cui volontariamente erasi confinata.
      In breve Ortensia acquistò un forte ascendente sullo spirito di Clementina, e seppe scaltramente valersene per introdurre nella famiglia alcune riforme, di cui ella facea toccar con mano la necessità, i II portinaio sarebbe stato un onest' uomo se non avesse avuto un'invincibile tenerezza per imboccale. Fu licenziato, e gli fu sostituito il Santocchio.— un uomo d'oro, zelante, affezionato e niente curioso, diceva la marchesa.
      IQuanto all'ultima qualità, ne avemmo bastante prova fin da'


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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