I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      fPvano : pero , quasi a temperare le cupe tinte del quadro, vide due grandi occhi neri, i più espressivi occhi neri che avessero mai scintillato sotto la larga ala abbassata del feltro d'un operaio,
      Francesco dormì un sonno agitato. Ài primo romper dell'alba si alzò, e invece di fare la sua visita mattinale all'acquavitaio, accese la pipa e uscì fuor di porta per pigliare una boccata d'aria all' a-perto.
      Suonavano appena le sette allorché presentavasi all'officina del signor Ilirman, e chiesto del soprastante, gli si offeriva come apprendista,
      — Avete detto apprendista? gli chiese il soprastante con un sorriso tra il beffardo e l'incredulo.
      — Apprendista ! ripetè Francesco. Yi sorprende forse che alla mia età9.,. Ma' che monta?..,' Voi lo vedete, io sono sano, robusto, buono di stare davanti all'incudine quattordici o quindici ore filate, perchè ho una volontà indomabile, e un fermo proposito di ricattarmi de'miei vent'ott'anni sprecati nelF accidia del dissoluto.
      Al soprastante piacque assai la franchezza, ma più le spalle tarchiate, e le forme asciutte e muscolose dell'operaio.
      — A esser schietti, rispose, d'operai ce n'ha d'avanzo; il lavoro scarseggia, e le manifatture nazionali hanno da Vincere la concorrenza su quelle dell'estero, che ci vengono a meno prezzo e meglio finite che le nostrali. A ogni modo, poiché si tratta d'una buona azione, com'è quella di trarvi dall'ozio e dalla scioperaggine, vuo' porci uno zampino anch' io.,.. Ma, intendiamoci, niente paga> per ora,<
      — Come vi piace. <
      — Lodato Iddio! siete un di quelli che piglian le parole al volo come le moschej voi: pazienza,e buona volontà,ari capo a sei mesi la fate in barba a' più esperti. — Cominciate oggi? 5 • 4 "
      — Subito. * . : iVenuta la sera, lasciò ultimo Pofficina: rivide Maria e le parlòr
      La giovinetta si mostrò meno timida, Francesco meno impacciato.
      Maravigliosa trasformazione! Non era più Puomo dalla testa china, dalla fronte chiusa, dalle sopracciglia aggrottate. La sua parola sgorgava libera, il suo gesto era vivo, espressivo, la pupilla mobile, limpida, dilatata. Si notava persino,una cotal fierezza nel suo portamento — la fierezza che risulta dal sentimento d'un dovere compiuto e di un' espiazione coraggiosamente iniziata.
      Sfuggiva gli scioperoni che si ebbe a compagni di bettola e diMht% Voi, I, <18


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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Ilirman Francesco Vincere Iddio Pofficina Maria Francesco Puomo