I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Centinaio di mila lire allo scarso e sperperato patrimonio di sua sorella.
      Alla Fabiani non parve vero di poter sottrarsi con si lieve sa -grifizio (lieve relativamente alle sue sostanze) alle noie e a' disgusti procacciatile dalla vita disordinata della baronessa. _Quindici giorni dopo, la famosa vedova, redenta da un secondo matrimonio, rientrava in quella sfera brillante e privilegiata , in cui doYea primeggiar nuovamente per distinzione di nascita, di coltura e di modi.
      Ma ciò durò poco. Trascorso il primo anno, le sfrenate abitudini
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      della vita libera e indipendente ripigliarono il sopravvento sul ritegno forzato e convenzionale della maritata. .
      A don Luigi dispiacque fortemente questo ritorno alla vita prima.... e tanto gli spiacque, e così energici dovettero essere i mezzi eh' egli adoperò per isveliere dal cuore di sua moglie le capricciose tendenze che vi ripullulavano, che la povera baronessa ne ammalò di languore e morì, lasciando un' orfanello del primo letto — la bambina che vedemmo per la prima volta nel salotto della marchesa.
      Corse voce per un po' di tempo che il Velasquez avesse propinato un veleno lento a sua moglie.- Ma fu voce vaga, e sfumò come tutte le cose che si sospettano, le quali, poste tra la probabilità e la certezza, rasentano i confini di entrambe, senza partecipar di nessuna.
      Certo che, se il volto fosse l'uomo, e su' lineamenti balenasse sempre il riflesso delta nostra parte immortale, don Luigi avea aspetto da non indietreggiare innanzi al delitto, ogni qualvolta lo richiedesse la sicurezza o l'utile suo personale.
      Di.statura più che mezzana, avea capelli rari e increspati, che, rialzati sulla nuca, distendevansi accuratamente sul cranio per poi riunirsi a ciuffo all'estremità superiore d'una fronte ampia, non solcata da rughe, bianchissima e picchiettata qua e là di macchiuzze gialle e violacee. Gli occhi erano piccoli, verdi, rotondi, come fatti col succhiello, e scintillavano sinistramente sotto palpebre Infiammate, contornate da folti e ispidi sopraccigli, II naso, alquanto schiacciato alla base, con narici mobili e dilatate, formava un angolo acuto col labbro superiore, tumido e rilevato sull'inferiore, qualora non si contraessero entrambi a una smorfia abituale , che, facendo guizzare i muscoli della faccia, imprimeva un non so che di satanico a quell'insieme di fattezze angolose ed irregolari.
      Vestiva di nero, senza ricercatezza, ma col naturale buon gusto del gran signore.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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