I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      I pensieri inealzavansi nella sua, mente, rapidi, incoerenti, disordinati. L'improvvisa comparsa del cavaliere, l'insistente richiedere di lei e di suo nipote, gittavala un'altra volta in un mar di dubbi, d'ansietà e di sospetti.
      — Perch'è venuto? proruppe a un tratto, a voce alta, seguendo l'impulso involontario della passione.... Come..,, da chi ha saputo che sono qui.,., che c'è lui?... Scioccai appena tornato dal suo viaggio, sarà corso a ca9a mia.... o dalla contessa.... E naturale: avrà chiesto di Roberto.... e invece dell'amico, avrà trovato,,,, sua madre, ammalata,... moribonda.,., morta forse! Oh! no, mio Dio!,., il delitto sarebbe troppo grande..,, inespiabile.... E pure, quando penso che in questa lettera.... No, ho paura d'apprendere la verità.,,, ho paura che la prima parola sia: morta/... E intanto il cavaliere può ritornar domattina.... Pregherò Roberto di non uscire,,,, lo inebrierò d'amore
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      e di felicità..,. Domani.... e poi?.., E poi partiremo,,,. lontano.... dove non viva che per me solo.... lontano.... molto lontano.... Ma quando?.,. Domani.... stanotte.... subito,... Mortai... sarebbe morta?.., E se Roberto non volesse partire?... Se il suo amore per me non potesse reggere a una prova cosi grande, a un sagrifizio così penoso?...
      Nel proferir queste ultime parole, la marchesa, pallida, scarmigliata , discinta, era giunta davanti a uno specchio, illuminato da* raggi diafani d'una lampada d'alabastro. Le sue forme aggraziate, morbide e voluttuóse assunsero un non so che di sfumato, d'aereo, di soprannaturale, disegnandosi sul fondo luminoso della specchiera. Colla bianca veste di mussolina, che velava a stento i tesori delle spalle e del seno, eolle nere treccie disciolte, ricadenti sugli omeri, conquello sguardo, in quell'atteggiamento, a quell'ora, l'avresti detta una
      idi quelle fantastiche creazioni che popolano le leggende della pensosa Àlemagna.
      Ortensia si vide bella e sorrise — sorrise perchè conosceva per prova il fascino di que'vezzi e la potenza irresistibile di quello sguardo.
      — Vediamo se egli saprà resistermi, sciamò ritraendosi dallo specchio; e, riposta con noncuranza la lettera nel forzieretto, si ravvolse in una sciarpa di cachemire, discese in giardino, e pigliò pel viale de'carpini, avviandosi verso un piccolo padiglione, che terminava graziosamente i' ala sinistra di quel fabbricato.
      II padiglione era un edifizio ottagono di un solo piano, con un loggiato a sesto acuto, sorretto da smilze colonnine a spirale, con bizzarra profusione di sculture, arabeschi e rilievi, ritraenti lo stile <Mle costruzioni moresche.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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