I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      — Abbasso, moro I — Chi è là ?
      — Son io.... aprite pure,. Bernardo.
      — La marchesa L.
      — Anche moro ha conosciuto la mia voce.... Ah I cattivaecio ,
      adesso mi fai le feste!... Giù con quelle zampe!... sono più che per-
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      suasa della tua tenerezza* — Su, Bernardo.... spero di trovar tutto all' ordine....
      — Appuntino* com' ella mi scrisse, signora marchesa.
      — Va bene: ma scommetto che oggi non ci aspettavate.... Non
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      importa.... basta che le nostre camere siano in assetto.... abbiamopranzato, siamo stanchi e ci ritiriamo.
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      La mattina dei giorno dopo, la marchesa, fece chiamar il fattore.
      — Bernardo, gli disse, dalla mia lettera avrete rilevato che io desidero che s'ignori da tutti la mia venuta. Sia chi si voglia che venga qui, sotto qualunque pretesto o motivo, sappiate condurvi come se foste solo — clausura rigorosa per tutti, e specialmente per chi venisse da Milano. — Quanto ai servigi di casa, anderete subito a chiamar Maddalena, la mia figlioccia: tra lei e sua madre, sapranno trarsi d'impaccio discretamente. — Tutti i giorni, non lo dimenticate, riceverete le lettere che ei verranno spedite, e le consegnerete a me.... a me sola, badate bene, tanto le mie, come quelle di mio nipote.... Siamo intesi — spero che non avrò a lagnarmi di voi.... Ora, avvisate Maddalena
      La prima settimana trascorse senza notevoli cangiamenti, chemeritino d'essere riferiti.
      D'altra parte, sebbene gli avvenimenti di cui ci occupiamo si leghino strettamente alla nostra storia, e formino l'embrione del dramma che si dovrà sviluppare più tardi, non crediamo necessario di notar giorno per giorno le svariate impressioni che verranno a modificar l'esistenza della giovine coppia.
      Per ciò riassumiamo in pochi tratti ciò che potrebbe somministrar materia a un intero volume d'analisi troppo minuziosa, sottile od inopportuna.
      Quando Roberto, appena smontato della vettura, disse alla marchesa che non poteva chiamarla zia, la marchesa rispose con una fragorosa risata. — Era una dichiarazione fallita? — Tutt' altro: gli occhi d'Ortensia aveano risposto diversamente.
      Quest'amore, nato dal puntiglio, si era valso dapprima di tutte le infallibili risorse della civetteria. Ortensia non aveva mai amato,
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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