I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (226/568)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      —( l!K) }—
      >on c! volle molto a far credere alla contessa che Roberto . a motivo d" ini duello, da cui egli uscì illeso, ferendo però assai gravemente V avversario, fosse stato costretto a rifuggirsi nel vicino Piemonte, per aspettarvi l'esito del processo , dato il caso gli venisse intentato da' parenti del ferito — un inglese di grandi fortune e di cospicui natali.
      Iifvano quella povera madre si lagnò che suo figlio, che il suo Roberto, l'ultimo de'sei figli ^ rimastole ad alleviarle le angoscio d' un' inferma vecchiezza^ fosse partito senza abbracciarla.... con quasila certezza di non più rivederla; diciamo invano, perchè la marches i
      /
      seppe dipingerle cosi al vivo il pericolo di Pioberto, e la sua disperazione di dover lasciare sua madre senza poterne essere benedetto, die la buona signora éhinò il capo senza rispondere, e pianse lacrime non meno vere, ma più dolci e più -rassegnate. Passarono venti giorni — passò un mese.
      La marchesa non si scostava un minuto dal letto dell'ammalato: tenera e schietta come una sorella, affettuosa e paziente come una moglie, previdente e sollecita come una madre, ella stavasene le lun-v glie ore del giorno e della notte cogli occhi costantemente fissi in quelli di Roberto, tutta intenta a spiarne i minimi desiderii.
      Com'era bella Ortensia in quel punto, allorché, inclinata suì-
      il'origliere dell'ammalato, colle ciocche lucide e inanellate^ che le serpeggiavano per l'avorio delle spalle e,del seno, con quel dolce velo di malinconia, che accresceva il fascino del suo sorriso, sovrapponeva
      verticalmente l'indice a'suoi labbri freschi e vermigli come rose ap-
      * . . pena sbocciate, e, con vezzo tutto infantile, imponeva silenzio all'amico suo, cui, per cessar la noia delle insonni imiti invernali,
      iprendeva vaghezza di novellare. Giammai una tosta raggiante di Cherubino si disegnò con più soavi contorni nelle estatiche visioni d'un moribondo, di queL che apparisse l'angelico profilo della marchesa in quell'atteggiamento, con qin^I'espressione, in quell'ora.
      — Ma, e la ragione d'un tale inesplicabile cambiamento?
      — E la logica ?
      — E la viirisimiglianza,'perdio!.
      Lettore, a qualunque classe appartenga, sia un involontario impulso di curiosità, di benevolenza o d'antipatia che ti fece svolgere le -pagine di questo libro, tu fosti, sei^e sarai soinpre l'incubo d'un povero romanziere. Quando egli ti crea un ideale, e vi sfoggia attorno le tinte più calde, e vi rifrange i raggi più vivi ed intensi del-


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

Pagina (226/568)






Roberto Piemonte Roberto Pioberto Roberto Ortensia Cherubino