I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      -vi si lasciala andare assai di buon grado : e, quella sera, fra le altre, o fosse il fumo dello sciampagna che gli annebbiasse sgraziatamente il cervello, o la presenza del giovine e brillante Fabiani, di cui s'incominciavano a buccinare le cose più lusinghiere, riguardanti la sua
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      più che intima dimestichezza colla marchesa, o che, infine, qualche amico imprudente lo ferisse mortalmente nella sua vanità , riferendo l'aneddoto di quella tal torre e di quel tal presidio, a cui mancava il provveditore, il baroncino, uscito da'gangheri, e varcati i limiti
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      della facezia, si lasciò scappare una di quelle parole, che. compendiando il passato d'una donna, ne distruggono l'avvenire. Ma proferirla e cader riverso sulla sua seggiola, fulminato da un manrovescio , assestatogli vigorosamente dal conte, fu V aliar iV un minuto pel figlio del provveditore.
      I commensali s'interposero e li separarono: ma un duello doveva seguire — un duello era necessario ed inevitabile. — Trista necessità, funesta aberrazione, assurdo c ridicolo pregiudizio, che non abbiamo il coraggio di calpestare !
      Al primo romper dell'alba del giorno dopo, i due avversari*! tro-vavansi sul terreno.
      Si era scelta la pistola, fissato a dieci il numero de' passi del Ut
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      distanza, e do'vevansi trarre tanti colpi, quanti ne sarebbero occorsi per mandarsi seriamente all'altro mondo con tutte le regole della più perfetta cavalleria.
      I padrini caricarono le armi, Icf consegnarono agli avversarli, esi ritirarono.
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      II Pucini trasse pel primo, ma, sia pel turbamento, che, in qudl' istante supremo , s'impadronisce degli animi più risoluti, siapel rimorso d'uccidere un uomo ch'egli avea sanguinosamente, e
      \senz'alcun motivo insultato, la palla deviò sensibilmente dal segno, b descritta una curva d'i sopra al capo del conte > passò frusciando nel più fìtto degli alberi che limitavano il campo.
      Venuta la volta del conte, inarcò lentamente la pistola, e, presu la mira con un'aggiustatezza che fece impallidire il barone, sparò • — ma non seguì 1' esplosione. •
      li Fabiani scagliò l'inutile arma da se, poi disse al Pucini con indescrivibile sangue .freddo : — Possiamo ricominciare.
      1 padrini si mossero silenziosi con altre pistole cariche. II barone respinse la mano dell'amico che presenta vagli Parma, e, vellosi


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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