I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      ila vennero i vent'anni, e le ardenti passioni della donna pigliarono il sopravvento sulle beate storditaggini della fanciulla.
      Al suo primo entrare nel mondo (passateci il gergo della fashion), Ortensia accettò l'amore senza discutere, tal quale venivale offerto nella persona cagionevole e disgustosa d'un vecchio di sessantanni.
      Noi non sappiamo quali lezioni abbia saputo dare il defunto marchese ad Ortensia sulla difiìcile scienza del cuore; sembra però che la morte abbia colto il sessagenario maestro sulle prime lettere di quel simbolico e misterioso alfabeto.
      A ogni modo, Ortensia amò.... amò con trasporto — coni' ella sola sapeva amare.
      Il suo crocchio serale componcvasi del più eletto fiore dell'aristocrazia milanese.
      Non aveva che a scegliere. E scelse.
      II conte Fabiani — quel tal nipote su eui fondavansi quelle altre tali probabilità dello zio, toccava allora i venticinque anni.
      Immaginate ciò che ha di più puro l'arte greca ne' suoi contorni, e dategli la.melanconica espressione dell'arte cristiana ; accoppiate il
      -renio avventuroso e cavalleresco dell' età di mezzo all' indole mite <•
      talla spensierata gaiezza d' un gentiluomo de' nostri giorni, la dignitosa fierezza di chi sa d'esser belìo, nobile e rieeo, alla modesta affabilità di chi conosce i doveri annessi alla supremazia de' natali, ed avrete un'idea di ciò ch'era il conte Fabiani a venticinque anni, prima che la sua fronte pura, aperta ed intelligente si corrugasse nelle veglie febbrili d'un tavolierc'da giuoco.
      Cinque anni prima — all'epoca del suo- matrimonio — Ortensiaavrebbe accolto una dichiarazione di Roberto colla massima indiflo-
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      ronza: cinque anni dopo — quando era presa dalla mania dello spender largo e dello sfoggiare—'l'avrebbe ricambiata con un sorriso ^ dandole tutt'al più l'importanza d'una galanteria. Trascorsi sei mesi
      — al punto in cui siamo — V avrebbe ascoltata con estasi, rispon-*
      dendovi con uno di quegli slanci ardenti e inconsiderati, ehe forma-vano la più spiccala» caratteristica fra le qualità bizzarre della gio-
      vvinetla.
      Il cambiamento dobbiamo1 ascriverlo ad uno di' quQ* nonnullafrivoli in apparenza, ma che spesso bastano a decidere d'un'intente
      / •
      esistenza.
      Una sera. Roberto trovavasi a una veglia fra amici: vi si parlava*


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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