I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      —( 147 )— ^ciabattino, per ripigliarvi l'interrotto esercizio del mestiere paterno. Ma, assuefattosi di buon'ora alla vita attiva, e, sotto un certo aspetto,, libera, indipendente e avventurosa della caserma, presto gli venne in uggia quello starsene inchiodato, da mattina a sera, sul trespolo a cucir tomaie e gambiere.
      Quando un bel giorno, levatosi un quattr'ore più tardi del consueto, dopo una nottata passata alla bettola con accidiosi della stessa risma.... e levatosi, di giunta ^ con una buona dose di spleen, che favoriva la sua naturai tendenza al filosofare sull'ineguale ripartizione degli agi e delle ricchezze, fece tra se e sè il seguente ragionamento :
      — Oggi vuo'trovarlo allegro, quel bertuccione dello zio Nicola.... Gli è già la quinta volta, in un mese, che mi capita d'infilami le bracche quando battono le dieci a Sant'Eustorgio.... E sì che l'ultima volta mi disse: — Bada che se ti passo la quarta, alla quinta non metti più piede in bottega, se tu mi fa' sauto! — E così?... e che mi fa a me?... e s'e'non mi ci vuole, e io non ci vengo;... Diavolo! non sono stato militare per nulla, io.... Almanco, un po'd'aspetto e qualche buona idea l'ho pel capo: questa qui, per esempio: — perchè un altro uomo, nato e fatto come son io, avrà il diritto di starsene sotto il coltrone tre o quattr'ore più di me?.., perchè io là, in bottega, tutto il giorno, incollato a una scranna, a impeciar refe e a rattoppar ciabatte, e un altro a rasa sua o al caffè, alla bisca o collaganza a far lune..., ed altro, sempre col borsello pieno, mentre io,
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      oggi ciré oggi, non mi trovo addosso lo stampa d'un quattrino, ch'è poco?... perchè...,
      E i perchè devono essere stati molti1, avuto riguardo che, ogni qualvolta questo terribile precursore di Prudhon (l) ingolfavasi in una di codeste spinose disquisizioni economiche, egli esaminava la questione da tutti i lati, sviscerava il soggetto, studiava i prò, rispondeva a' contro, e, quel che più monta, tagliava il nodo di netto, e veniva diritto alla soluzione.
      La quale era:
      4.° Il superfluo del ricco è il necessario del povero ;
      2.° Uguale ripartizione delle ricchezze;
      Conseguenza: Nessun povero e nessun ricco, quindi, un ometto
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      (1) La proprietà è un furio! —I nostri lettori rammenteranno questo detto abbastanza famoso del socialista francese.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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