I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      A queste parole gli occhi dell' inferma brillarono di un fuoco insolito in lei che offeriva P imaginc perfetta della rassegnazione.
      Non è vero! gridò, fu una macchinazione'infernale.... Am^l malato !... voi lo credevate ammalato?...* * *
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      — Sicuro: e non c'era verso che facessi ie carte, sempre picche , e la morte che picchiava all' uscio o su' tetti.
      Sentite adesso ciò che gli scriveva il dottore. La mi dica prima come -di ab in e questa lettera e capitata nelle sue mani? '
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      Il medico la mandò qui senza saper che Gabriele avea cambiato
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      di casa. Lo dissi alla vecchia che avea l'incarico di consegnarla. II
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      ionio dopo ritornò , pregandomi a nome del suo padrone di farla recapitare. Probabilmente il dottore ignorava che, da quindici giorni,
            non avea più veduto Gabriele. Nonpertanto presi il biglietto.... Non so perchè, ma una voce interna mi diceva di non rifiutarlo. Aspettai nn' altra settimana.... poi divisai di spedirglielo al palazzo della4 marchesa. Nei punto in cui mi avviavo per chiamar Beppo, odo la voce'
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      del medico sulla scala. * i
      « — Ila ella mandato la mia lettera ai stio indirizzo? mi chiese,
      entrando in camera tutto stravolto. ^
      * — Ero per farlo adesso, gli risposi.
      Da quanto tempo ella non vede il signor Gabriele? Da un mese. Ma perchè mi fa una tale domanda? ' — « — Perchè quell'uomo è un infame.... ed io lo sono più di lui....* La mi perdoni, signora Paolina.... Feci male, Io so, e me ne pento, iV unirmi a quello sciagurato per ingannarla.... Ma, Dio buono, come sa fa?... -sono così magri i compensi1 che si traggono jdalF arte ^nostra.... Dopo tutto, ho piacere che la mia lettera sia ancora nelle sue mani, Me la dia: senta.un po' ciò che gli scrivevo. .4 i - >
      Sentiamo, disse la vecchia, spiegazzando la lettera e ponendola davanti agli occhi dell' ammalata* ^ * t.iEcco ciò che lesse Paolina: . I > t' i
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      « Sicché, bel fusto, paghi o non paghi? Gli è da circa tre mesi che mi fai sospirare quelle benedette trenta lire.... e Dio sa che manna, che balsamo, che tocca-sana sarebbero nelle mie attuali'strettezze. L'ardente sitnoun d'una seconda ballerina per le parti ha soffiato per due intere settimane nel deserto delle mie saccoccie, facendone scomparire 1'unico oasi de'miei ultimi cento franchi. Animo . dunque ! r


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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