I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      suo moka, novellando de" tempi andati, o discutendo sull'alto e basso * de'fondi d'Augusta e di Londra/... Vero tipo dell'onesto borghese arricchito , che si lascia commovere dalle lacrime sincere spremute a un tanto per linea su d' un cenno necrologico della Gazzetta ufft-ziale, che studia le combinazioni de* numeri del lotto, e si stilla il cervello per trovare il bandolo d'una sciarada. Quanto a carte poi, egli non si ricordava d'aver mai posto il piede in una sala da giuoco.... Tutt'al più, faceva due o tre partite al picchetto, tanto per decollare qualche smilza bottiglia di vin forestiero, che interveniva graziosamente a rappattumare le potenze belligeranti.
      « Ho voluto fermarmi su questi minuziosi particolari per dare una-ragione plausibile delle sciocchezze commesse in seguito dai signor Ptainoldi. ' . 1
      « D'altra parte, il faraone poteva essere un giuoco pericoloso; ne le giovani commensali del banchiere diceano di no; ma poteva esserlo del pari la bazzica od-il-picchetto, qualora vi si arrischiasse una grossa posta.... nè la casa della baronessa era una biscaccia perchè chi vi entrava vi.dovesse lasciare le sostanze.... e l'onore.
      — Povero diavolo! borbottò il conte con un sospiro.
      — Povero diavolo, sì !... sono le due parole in cui può riassu-mersi la giustificazione della sua condotta.
      « Quella"sera, volle tener banco la baronessa, e si giuoco a piccole poste, eh' ella ebbe la disdetta.... o 1' accortezza di perdere una dietro l'altra, con grave rincrescimento del signor Rainoldi,-che 1'avea, a più riprese,sbancala. La sera dopo, tenne il banco la contessina, e
      4hci rimise tutto il suo, un venti lire appena.... più, altre dieci che si era fatta prestare dalla baronessa.... À farla corta, una per volta, ci passarono tutte.... e tutte, dalla prima all'ultima, furono successivamente sbancate dal giutfeatore novizio, il quale non potea darsi pace
      »
      che la fortuna lo facesse comparire così scortese, obbligandolo suo malgrado a intascarsi i pochi .soldi di quelle signore. Il povero banchiere le studiava tutte per perdere; puntava sulla prima carta che -venivagli sotto mano, ne sceglieva una a casaccio, e allora raddoppiava, triplicava la posta, perchè era quasi certo di perdere.... e guadagnava ! i parali fioccavano da tutte le parli; puntava sul fante, ed eccoti il fante.... non una chiamata che gli andasse fallita.... egli cominciava a prender in uggia il faraone.
      « Fortunatamente la baronessa se ne accorse, e credette esser giunto il tempo di contentarlo. Io credo che il nostro banchiere non


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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