I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      «—Voi qui, madamigella!... e con questo tempaccio!... le chiesecolui.
      « — Si, Andrea, era necessario.... In casa non e' è nessuno.... la marchesa s'impazientava....
      « — Vorrete vedere, m'immagino, la padrona?
      Andrea.... e subito. Buona sera.
      «c Fe' per svoltare a sinistra dello scalone.
      a Andrea le prese un lembo della vesticciuola infangata, e le disse con una premura insolita in quel mascalzone :
      « — Scusate, madamigella, se vi tolgo l'impiccio di far le scale fino all' appartamento della contessa. La padrona è discesa or ora nella camera di Giuseppe; (notate che Giuseppe gli era un vecchio cameriere, l'occhio diritto de' miei padroni, e che dormiva in una carne-
      *
      retta attigua a questo stanzino)....
      Santocchio accennò col dito una porticina bassa e sprangata, praticata nello spesso della muraglia, a cui vedevasi addossata un' ala del paravento, che chiudeva da'due lati la camera da letto del portinaio.
      * *
      « — Il povero Giuseppe fu preso dal solito accesso di gotta, sog-giunse Andrea, e starnale.... Voi sapete il bene smisurato che gli vuol la contessa.... Andatevi subito, madamigella.... Chi sa che la vostra presenza non rechi qualche po' di sollievo a quel povero infermo.
      « Com'è da supporsi, la piccina non se lo fe'dire due volte; discese a tre a tre gli scalini, spinse l'uscio socchiuso, ed entrò.
      — Era un tranello? chiese il barone, stringendo i braceiuoli della seggiola con un'ansietà che, malgrado suo, gli si dipingeva sui lineamenti.
      — Ne più, né meno. Il giorno prima, Giuseppe era sloggiato dalla sua cameretta a terreno, per andar a stare al secondo piano in un salottino più arioso, più comodo, e ben riscaldato.... Mi sembra d'avervi già detto che Giuseppe è il beniamino della famiglia....
      «— E la ragazza?...
      — La ragazza entrò diritta diritta nella camera del segretario; egli stesso aveva pregato il conte di cedergliela....
      — Ne tu l'hai impedito?...
      — Che la piccina entrasse da lui?... Baie! non son mica pazzo io a farla a pugni con un uomo che, a torlo o a diritto, gode tutta la fiducia de'miei padroni. Sulle prime n'ebbi la tentazione, lo confesso..., così.... tanto per accoccargliela a quel furfantaccio dell'An-


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1857 pagine 511

   

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