Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      Fu sventata (1534) una segreta trama di un Agostino Granara e di un Corsanico. Costoro avean promesso al re di far raccolta di partigiani, i quali sarebbero insorti, ed avrebbero mutato lo stato al comparire d'una flotta francese. Scoperti per la rivelazione di qualche congiuralo, il Granara fu preso subito e decapitato, il Corsanico, venuto di là a poco in mano di Andrea Doria, fini affogato in mare. In questo stesso anno toccava un ugual sorte a Tommaso Sauli nobile. Avendo tenuto le stesse pratiche in Bologna col cardinale di Agramont, ebbe nel Settembre la testa mozza. Cosi il senato aristocratico cominciava a mettersi per la via dei governi esclusivi ed oligarchici, i quali cercano di raffermare col timore dei gastighi, l'autorità che i reggimenti larghi e popolari sostengono col favore dei più.
      I primi, sentendosi deboli, sono sospettosi quindi crudeli, oltre a ciò la superbia regia o patrizia, fa loro parere gravissimo delitto ogni attentato ad un potere che é duraturo; i secondi, creati dalla nazione e credendosi una sola cosa con essa, sono per troppa confidenza imprudenti, mentre gli uomini che siedono al governo, sapendo o prima o poi di dover tornare alla vita privata, ed essendo debitori della pubblica al favore dei loro concittadini, guardano più ad essere amati che temuti, ed il pensiero di ridiventar cittadini gli fa più temperanti e meno proclivi a metter le mani nel sangue. Questo rispetto è anche più grande nei governi popolari faziosi, ove le parti avvezze ad essere con alterna vicenda ora in cima ora in fondo, per timore delle rappresaglie si astengono dalle violenze ultima, ed ordinariamente si limitano alle confische ed agli esigli.
      Vlne del Volume Primo.
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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