Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      storiaguenti: Doria, Calvi, Caiani, Centurioni, Cibo, Cicada, Fieschi, Gentili, Grimaldi, Grilli, Imperiali, Interiani, Lercari, Lomellini, Marini, Negri, Negroni, Pallavicini, Pinelli, Spinola, Salvaghi, Vivaldi, Usodimare. Le due più potenti famiglie popolari, i Fregosi e gli Adorni, sebbene soddisfacessero alle richieste condizioni di avere sei case aperte, nonostante non poterono formare Alberghi cognominati da esse, sotto il pretesto di non risuscitare, con questi due nomi fazioni che per tanto tempo avevano dilaniata la Repubblica. In fatto questa misura ebbe per scopo di togliere alle famiglie popolari un centro di aggregazione cosi formidabile,
      Costituita in tal modo la oligarchia fu confidata V autorità suprema della Repubblica ad un senato, tratto dai cittadini dei ventotto Alberghi, e limitato allora al numero di quattrocento membri. Dal senato, o Consiglio generale, cavaronsi per estrazioni a sorte cento cittadini che formassero un Consiglio Minore da rinnovarsi ogni anno. A questo spettasse la deliberazione sulle faccende di minore importanza. La cura dell' amministrazione dell' erario pubblico fu affidato ad otto procuratori ; quella di invigilare alla esecuzione delle leggi ed alla retta condotta dei magistrati e degli ufficiali della Repubblica a cinque censori. Al dogato conservarono lutti gli apparati esteriori della dignità, ma l'autorità suprema che prima risiedeva nei dogi, trapassò nel senato, ed il potere di quelli fu limitato alla facoltà di proporre leggi d' accordo con otto consiglieri usciti dal set nato. Il primo ad essere eletto doge in questo modo fu Uberto Lazzaro dei Catani. Questa carica suprema, creata un tempo dal popolo per contrastare ai grandi, e rimasta poi sempre nei popolari, fu da indi innanzi accomunata con la nobiltà, la quale fini con 1' appropriarsela esclusivamente.
      Cosi le nuove riforme, magnificate come conciliatrici e madri di uguaglianza, non facevano altro che creare una oligarchia nobilesca, la quale si innalzava sulle rovine della parte popolana, rappresentata prima dai Fregosi e dagli Adorni, come questa per 1' addietro era uscita fuori dal conflitto dell' aristocrazia e della plebe. Avrebbe forse il dogalo conservate tulle o gran parte delle sue attribuzioni, se Andrea Doria, a cui era stato offerto, l'avesse accettato; ma egli, considerato che avrebbe dovuto perciò rinunciare il comando delie galere e il grado di ammiraglio Cesareo in cni era tutto il segreto della sua potenza ed autorità, e che divenuto doge la sua reale influenza nel governo invece di vantaggiarsene ne avrebbe scapitato,


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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