Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      548 STORIAminante e specialmente all' arcivescovo di Salerno, Federigo Fregoso, uomo saperbo, violento.ed ambizioso, nel quale il desio di mantenere l'impero esclusivamente negli uomini della sua parte prevaleva ad ogni altra considerazione.
      Costui prima tentò di dissuadere Ottaviano, ma inutilmente: si volse poscia a minacciare i riformatori e fu lo stesso: onde vedendo le parole inutili, ricorse ai fatti; ed un giorno che il magistrato stava raccolto nel Chiostrò di S. Lorenzo ove era solito convenire, irrompendo in mezzo alla adunanza con una mano de' suoi scherani, minacciò cosi ferocemente e mise tanta paura addosso ai congregati, cbe questi, da quel giorno in poi, non osarono più trovarsi insieme, e cosi andò a male il progetto di suo fratello.
      Nonostante, le previsioni di Ottaviano si verificarono anche troppo presto. V esercito francese comandato dal Lautrec, respinto da Milano, si affrontava poco lungi da questa città con le genti imperiali alla Bicocca ed era sconfitto. Gli avanzi di esso capitolavano non molto dopo a Cremona, onde all'esercito imperiale non restava altro, per cacciar totalmente i Francesi d'Italia, cbe F impadronirsi di Genova. D'altra parte, Girolamo Adorno cbe militava in quell'esercito non cessava con i consigli e le promesse presso i capitani imperiali Prospero Colonna ed il Marchese di Pescara, di accelerare questa impresa.
      Sapevano bene gli Adorni, che quell'esercito che essi eccitavano contro la loro patria, si componeva in gran parte di quei terribili soldati spa-gnuoli e tedeschi usi da molti anni a vivere a discrezione nelle terre di Italia con le rapine e col saccheggio ; sapevano che se queste truppe fossero potute entrare in Genova, la regina del Ligustico non sarebbe stata meglio trattata di tante altre città, disertate e spogliate con feroce avarizia : ma si trattava di cacciare gli abborriti Fregosi, di ricuperare l'autorità, ed era questo troppo alto scopo perchè potessero essere arrestati da meschine considerazioni di carità cittadina.
      Sul finire di maggio 1522, le truppe imperiali traversavano F Appennino in numero di ventimila fanti: a questi si aggiunsero in fretta molti partigiani dei Fieschi e degli Adorni. Sceso in Polcevera ed accostatosi alla città, F esercito si divise in due bande : i lanzi tedeschi sotto gli ordini di Prospero Colonna riuscirono in Bisagno, il Marchese di Pescara, con gli Spagnooli e le bande dei fuoruscili andarono a postarsi nel borgo di Fa-
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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