Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      536 STORIALeone X e Ferdinando di Spagna, liberali per allora dal timore dei Francesi, ripresero il progetto di rimettere i Freg06i in Genova, e nuovamente prescelsero a capitano della spedizione Ottaviano Fregoso, il quale per abilità nelle faccende militari e nei maneggi della politica, e per maggiore altezza d'animo e d'ingegno, era più acconcio di Giano a conciliarsi gli animi e reggere una repubblica così viziata alle mutazioni. Tremila fanti e quattrocento cavalli, alloggiati sotto il comando del marchese di Pescara nella valle della Scrivia, furono destinati a questa impresa; ed essendo Ottaviano andato a raggiungerli, passò con essi l'Appennino, e per Pontedecimo disceso in Polcevera si accostò a Genova. La squadra di Niccolò Doria, lasciata la Spezia, fece vela verso Genova, donde il Prwjean, sentendosi minore di forze, s'era partito.
      Gli Adorni ed i Fieschi non volendo aggravare i mali della patria con una resistenza che d' altronde sarebbe tornata inutile, di notte tempo uscirono con i loro aderenti di città e si ricoverarono ciascuno ai loro feudi. Il 27 di giugno, Ottaviano Fregoso, lasciati fuori gli Spagnuoli, che per la cupidigia e V abitudine che avevano di saccheggiare era pericoloso il fare entrare in nna città indifesa, fece con una compagnia di nrchibusieri ed alcuni di sua famiglia il suo ingresso in Genova. Gli anziani, ai quali dalungo tempo pareva non fosse riserbata altra parte che quella di felicitare
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      i nuovi reggitori, accolsero in palazzo Ottaviano, ed il giorno seguente un
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      consiglio di quattrocento cittadini lo creava doge. Alle truppe spagnuole che avevano aiutato questo rivolgimento furono pagati ottantamila ducati, somministrati da S. Giorgio, imperocché il tesoro della Repubblica, dilapidato da tante frequenti mutazioni di stato, fosse esausto. Giano Fregoso il quale vedeva di mal occhio rapirsi il principato dal eugino, ebbe in compenso il governo di Savona, che perde' di li a poco, per trame ardite contro il nuovo governo.
      Sbrigato da queste cure, Ottaviano, si rivolse a quel ehe più importava ; ad impadronirsi, cioè, della fortezza della Brìglia. Fu pertanto ristabilito il blocco con la squadra di Niccolò Doria e d'altre quattro navi che forono affidate alla bene sperimentata abilità di Andrea Doria. Riuscendo il blocco troppo lungo e noioso, si ebbe ricorso ad un progetto immaginalo da un ingegnere forestiere, il quale si proponeva con un immenso pontone fabbricato appositamente di avanzarsi sotto la lanterna, e per meczo di mine
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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