Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      530 STORIAl'esercito spaglinolo e pontificio, e cadeva egli stesso sopra nn campo coperto dai cadaveri di meglio che dodicimila nomini. La giornata di Ravenna era costata troppo cara ai Francesi per poter profittare della vittoria : privo dei soldati tedeschi, che Massimiliano richiamò indietro per le sollecita-zioni del pontefice, il signor de la Patisse successo al Foix nel comando dell' esercito, era costretto a ritirarsi ed abbandonare la Lombardia alle genti veneziane ed a ventimila' Svizzeri assoldati da Giulio II. Questi appena vide le sue cose ristabilite e favorite dalla fortuna, risolve* di profittare del presente abbassamento dei Francesi per ripigliare V impresa di Genova.
      Infatti, Giano Fregoso a cui fu affidata la condotta di questa spedizione, con cinquanta uomini d'armi e cinquecento fanti scelti, scese nel mese di Giugno 1512 in Liguria, ed andò ad occupare Chiavari, dove ben presto fu raggiunto da gran numero dei partigiani della sua casa. In Genova la notizia di questa mossa suscitò una grave commozione. Nonostante, i magistrati, essendo risoluti di mantenersi fedeli alla Francia, facevano provvista d' uomini e si sforzavano di mettersi in grado di resistere. Ma mancò loro il concorso del Rochechouart, il quale sapendosi odiato dal popolo per le violenze con cui avea macchiato il suo reggimento, nò fidandosi alle genti che si stavano raccogliendo, perchè sapeva i capi destinati ad arruolarle favorevoli agli Adorni, si ritraeva nella fortezza della Briglia recentemente costruita. Invano tentavano gli Anziani con calde proteste di fedeltà al re, e col promettere ostaggi, di rimuoverlo da questa paurosa determinazione; finalmente la guardia svizzera che custodiva il palagio, poiché il sospettoso governatore non l'avea voluta ricevere nelle fortezze, essendo partita, nò potendosi sperare aiuti dal Trivulzio e dal la Palisse, i quali avean risposto di avere troppo bisogno di soldati, dopo tre giorni di esitazione furon aperte le porte a Giano Fregoso che in questo frattempo si era accostato alla città.
      Giano Fregoso recava seco lettere del cardinale di Sion legato pontificio in Lombardia, le quali lo nominavan Doge della Repubblica; ma essendo poco dopo giunto Pietro Fregoso figlio dell'ex-Doge Battista, con altre lettere del medesimo tenore a suo riguardo, vi fu per un momento il pericolo di una divisione fra i due pretendenti. Nonostante, essendo l'opinione dei più favorevole al primo venuto che si sapeva meglio accetto al pontefice, Pietro cedè, e Giano Fregoso, il 29 giugno era proclamato Doge con giubbilo universale.
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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