Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      una differenza stessa insorta tra i Genovesi ed i Fiorentini a cagione del possesso di Sarzana era rimasta indecisa, e l'unico fomite di guerra che allora restasse in Italia. Questa piccola città situala ai confini della Liguria orientale e della Toscana, dopo essere stata posseduta per molto tempo dai Fiorentini, che l'avevano acquistata per compra da Luigi Fregoso, era loro stata ritolta tre anni indietro dal figlio dello stesso Luigi, Agostino Fregoso, che ad ottenere più facilmente F intento avea profittato di una tregua esistente tra le due Repubbliche, e della lontananza di Lorenzo dei Medici da Firenze. Intimorito poscia dall' arrivo di alcune genti mandate dai Fiorentini in Lunigiana alla ricuperazione di Sarzana, Agostino dubitando di potervisi mantenere con le sue forze, avea ceduto la città al banco di S. Giorgio che vi avea mandato un presidio sufficiente a far testa ai futuri assalii dei Fiorentini. Questi avendo assoldato per condurre la guerra due bande sotto gli ordini di Antonio conte di Marciano e di Ranuccio Farnese, le inviarono in Lunigiana nel Settembre del 1484. Il banco di S. Giorgio oltre a Sarzana possedeva il castello di Pietrasanta terra fabbricata nel*tredicesimo secolo da un potestà fiorentino, ottenuta a vicenda dai Pisani e dai Lucchesi, e venduta dalla Repubblica fiorentina ai Genovesi 1* anno 1343.
      Pietrasanta essendo situata sulla strada che da Firenze conduce a Sar-zana, poteva riuscire di un grande ostacolo alla intrapresa dei Fiorentini; però questi credendo di aver solo guerra con Agostino Fregoso non se ne dettero pensiero, finché un convoglio scortalo da poca gente al loro campo, passando in vicinanza del castello, fu assalito e svaligiato dalla guarnigione genovese. Allora i Fiorentini credendo di avere sufficiente ragione di guerra contro i Genovesi, richiamarono le genti da Sarzana e le • mandarono ad assediar Pietrasanta.
      Appena si conobbe a Genova la nuova direzione presa dalla guerra, il magistrato di S. Giorgio vi provvide con energiche e pronte misure. Furono mandati commissari a Lerici ed a Sarzana; rinforzi considerabili di genti, in Pietrasanta, dei quali erano gran parte molti cittadini nobili e popolani andati volontariamente. Domenicaccio D' Oria era capitano della spe-* dizione di terra, mentre a Costantino D'Oria si affidava una squadra composta di dieci galere, quattro navi grosse e due chiatte grandissime, armate di artiglierie, onde dare il guasto alle coste della Toscana, battere la fortezza di Livorno, e tentare così di divertire dalla Lunigiana le forze dei Fiorentini.
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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