Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      440 si oh i ache il doge fosse entrato ili trattative con l'imperatore per assoggettargli la città, ed ottenerne egli il governo in qualità di vicario o di duca.
      Quando vide che queste calunnie e nascoste arti aveano prodotto P effetto che si era proposto, ed essendosi assicurato del favore della maggioranza della fazione Fregosa, Paolo risolvè di tentare il colpo decisivo. Il 25 Novembre 1485 Battista con la moglie e con i figli si portò alP arcivescovado dove era stalo invitato a pranzo dal zio. Assistevano al convito i principali della fazione Fregosa, e Lazzaro D'Oria cittadino di grandi ricchezze e smanioso di prender parte a tutte le agitazioni e gli intrighi che influivano nel governo della Repubblica. In mezzo al fervore ed alla ilarità della mensa, una banda di sicari si precipitò nella sala ed arrestò Battista Fregoso, il quale senza armi e senza amici ne guardie, siccome quello che non aveva nessun sospetto non potè fare alcuna resistenza. Essendogli ingiunto di rinunciare il dogato e di consegnare i segni delle fortezze, il doge dopo essersi opposto per qualche tempov intimidito dalle minaccio di torturg, e conoscendo di avere a fare con persona la quale non era per indietreggiare davanti a qualunque delitto, finalmente cedè. L'istesso giorno, il consiglio maggiore composto di trecento cittadini, nominava doge della Repubblica di Genova Paolo Fregoso cardinale arcivescovo. Battista esiliato da Genova per ordine dello .zio e rilegato in Fregius terra marittima di Provenza, disacerbò il dolore della ingiuria ricevuta e del perduto principato, applicandosi alla coltura delle lettere e scrivendo una raccolta di fatti e delti memorabili, in un capitolo
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      della quale dopo avere descritta la storia di questa rivoluzione, disvelò i delitti e le turpitudini di colui che lo aveva cacciato.
      L'Italia era allora momentaneamente in pace. Una lega di quasi tutti gli stati d'Italia fermatasi contro i Veneziani i quali instigati poscia avversati da Sisto IV aveano invasi gli stati del duca di Ferrara, si era disciolta. Un trattato di pace a cui tutte le altre parli avean poscia acconsentito era stato ratificato il 7 Agosto (483 a Bagnolo tra Roberto Sanseverino allora generale dei Veneziani ed il duca di Milano. Il solo Sisto IV poiché vedeva venir meno le speranze di vantaggiare gli interessi di suo figlio Girolamo Riario, nell'andamento della guerra, dal suo letto di morte negava di approvare e benedire questa pace, la notizia della quale gli incrudiva la malattia che lo spense il 13 Agosto.
      Nella pace di Bagnuolo gli interessi dei minori stali erauo siali trascurali ;
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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