Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      doltiero di molto grido formato alla scuola di Francesco Sforza, comandava il nerbo della infanteria, composto di venli compagnie di soldati veterani; Giovanni Conte guidava quattro bande di cavalli.
      Formava parte della spedizione gran numero di nobili Lombardi, fra cui si distinguevano; Giovanni Pallavicino, già governatore di Genova, Giacomo Trivulzio, e Pier Francesco Visconti: oltre a queste genti, l'esercito si andava ognora aumentando per via di nuove forze; perchè il Marchese di Monferrato vi aggiungeva cinquecento pedoni, nella valle della Scrivia in cui gli Spinola erano signori di vasti possessi, si univano alla spedizione molti di questa casata, fra i quali Alessandro stalo già consigliere del duca Galeazzo, si era posto alla testa di una banda di contadini di quella valle, tirati da larghe offerle di denaro. Con la scorta e l'aiuto di queste genti, pratiche . dei luoghi che si doveva percorrere, alle quali poi se ne aggiunsero molte altre venute dalla Polcevera dove il nome e 1' autorità di Prospero Adorno erano potenlissimi, valicati i passi stretti e difficili dell'Appennino, giunse l'esercito a Busalla, e di là procedendo rapidamente per la valle, andò a porre il campo poco distante dalla marina in vicinanza di Cornigliano.
      Gli otto capitani della libertà, e sopralutto Ibleto Fieschi a cui era affidata la somma delle cose, non trascuravano dal loro canto alcuna cosa onde resistere alle forze che gli minacciavano.
      Tutte le vie che da Castelletto sboccano nella Città, furono asserragliate con travi e materiale di ogni sorla, le case circonvicine fortificate con numeroso presidio.
      Sul Monte di Promontorio dove stava raccolto il nerbo dei giovani genovesi , si erano posti i Fregosi ed alla loro lesta queir istesso Paolo arcivescovo, che sedici anni prima nel medesimo luogo avea con tanto valore ributtati e sconfitti i Francesi.
      Le strade che conducono a Promontori affinchè quel posto fosse reso più difficilmente attaccabile, erano state asserragliate con argini e legname. Il Guarco con una schiera numerosa di Polceveraschi, avea l'ordino di tormentare e bersagliare i nemici con spesse scaramuccie e combattimenti alla lontana.
      Essendo cosi da una parte e dall' altra apparecchiati al combattimento, primi ad assalire furono gli scorridori condotti dal Guarco ; il quale passata la Polcevera, andò ad attaccare il nemico fino a Cornigliano e si ritirò
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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