Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      spero Adorno, il quale ebbe Ovada, e cercò per mezzo di segrete trattative di staccare dall' Arcivescovo i pochi amici potenti che gli rimanevano. Questi primi preparativi furono coronati dal successo: Spineta Fregoso, Prospero Adorno, Iacopo Fieschi, si mostravano disposti a favorire lo Sforza; Obleto Fieschi F uomo in cui Paolo più fidava, Io abbandonò anch' esso e si riuni ai suoi nemici.
      La defezione del Fieschi, il sapere che un esercito Sforzesco molto numeroso, condotto da Gaspero di Vicomercato, capitano prudente e coraggioso marciava su Genova, spalleggiato da numero grande di gente raccogliticcia, riunita* e guidata da Paolo Doria e da Girolamo Spinola, il non potere contare sopra alcun amico, poiché il più fido l'avesse abbandonato, e P odio universale concitato contro di lui, avendo persuaso il Doge della impossibilità di resistere, risolvè di abbandonare la città temporariamente, finché ringagliardito di forze, non fosse stato in grado di ritornare là donde si dipartiva quasi in sembianza di fuggitivo.
      Impadronitosi per forza di quattro navi che sorgevano nel porto, le armò in corso, vi fe' salire i più affezionati fra i suoi seguaci, ed abbandonata Genova, si mise a pirateggiare nel Ligustico. Era sua intenzione di accumulare per questa via grandi somme di denaro, con le quali non gli sarebbe stato difficile di levare un esercito e ricuperare l'autorità. Lasciò il Castelletto in mano di Bartolommea vedova dell'ex Doge Piero Fregoso e di Pandolfo suo fratello con cinquecento prodi soldati di guarnigione : la guardia della città confidò a Giovan Galeazzo anche esso della famiglia Fregosa.
      Le genti che venivano di Lombardia approssimandosi alla città, si divisero in due bande. 11 Vicomercato incerto delle forze che Paolo aveva lasciato in Genova, e temendo dei paesani, come capitano prudente si fermò aCorne* gliano; Ibleto Fieschi con la masnada dei Vassalli, andò ad assalire la parte orientale della Città, ed occupata senza resistenza la porta dell'Arco, si pose a campo nei giardini del colle di Carignano (1464 13 Aprile).
      Di là, accortosi che la città era sfornita dì presidio gagliardo, e che le intenzioni dei Fregosi erano più di conservare la fortezza che il palagio, sollecitava con ripetuti messaggi il Vicomercato a raggiungerlo. Questi quantunque dapprimo a malincuore si risolvesse a traversare i poggi scoscesi che dividono la Vallata di Polcevera da quella di Bisagno, per il sospettoLnOOQie


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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