Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      flotta nella riviera, considerando che I' unico modo di abbassare la potenza dei Fregosi era di suscitare la discordia fra gì' individui di codesta famiglia, avea tenute segrete pratiche con Lodovico Fregoso, lo stesso, che pochi anni innanzi avea ottenuto il dogato, e indottolo a venire a Genova, dove gli avrebbe fatto consegnare Castelletto dal La Vallèe. Lodovico non fu restio a porgere orecchio a queste proposizioni; comparve inaspettato in città, occupò la fortezza, e dopo tre giorni fu nominato doge in luogo di Spineta, il quale cede' di buon grado 1' autorità. Paolo si ritirò per allora fuori della città, dove in quel momento non poteva comandare direttamente, uè influenzare chi teneva le redini dello stato. Cosi nello spazio di un anno, una Repubblica, un tempo la più potente d'Italia, divenuta ora il ludibrio dell'ambizione privata, vedeva con indecorosa vicenda passare la dignità del dogato in tre diversi membri di una sola famiglia.
      Intanto essendo morto Carlo VII, gli successe nel regno di Francia suo figlio col nome di Luigi XI. Parve sul principio che il nuovo re avesse intenzione di mescolarsi nelle cose d'Italia, più di quello che suo padre nou avea fatto, e che avesse a cuore di vendicare la sconfitta ricevuta dall'esercito francese sotto Genova. Imperocché essendosi presentato l'ambasciatore del duca di Milano per complimentarlo, lo accolse il re con modi sdegnosi. Rimproverò al di lui signore gli aiuti dati ai Genovesi, e l'amicizia che avea sempre tenuta con gli Aragonesi a danno degli Angioini nel regno di Napoli ; ed avendogli 1' ambasciatore fatto osservare che tutto ciò era stato intrapreso a sua instigazione quando egli cercava in tutti i modi di attraversare i progetti di suo padre, ne ebbe per risposta: essere ora il re diverso dal Delfino di Francia, badasse bene da indi innanzi Francesco Sforza di fare cosa che gli potesse dispiacere. Questi discorsi riferiti in Italia vi aveano suscitati vani timori e speranze, secondo le inclinazioni e gì' interessi diversi, ma l'effetto poi non corrispose alle minaccie.
      Con questi avvenimenti avea termine quest' anno cosi tempestoso; quello che gli successe (1402) non cominciò con migliori auspici. Paolo Fregoso, non mai sazio di agitazioni e di discordie, quando si trattava di soddisfare alla sua immensa ambizione, rientrava in città col solito appoggio delle sue lance spezzate, e questa volta, senza ricorrere al sotterfugio di governare per mezzo di un altro, e senza aver riguardo alla sua dignità di Arcivescovo , depose lo zio Lodovico, e si fece elegger Doge in sua vece. Pòchi
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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