Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      felli sciaguratamente non seguitarono, perchè quantunque tutti stimassero essere Costantinopoli 1' antemurale dell' Occidente contro la potenza Mussulmana, nonostante ognuno avendo degli interessi propri da tutelare, guardava a quelli e si curava men che mediocremente di ciò che seguiva al di fuori. Carlo VII. di Francia attendeva a sgombrare i nemici da' propri territori. Arrigo VI. d'Inghilterra ad assicurarsi il trono minacciato dalle due sorgenti fazioni di Lancastro e di York, ad Alfonso d'Aragona non dispiaceva forse la caduta di Costantinopoli, la quale traeva dietro quella di Pera, fondamento principale della potenza marittima genovese in Oriente. Pareva che i Genovesi Signori di due potentissime Colonie in quella regione, parte principalissima del loro commercio e delle loro ricchezze avrebbero dovuto fare gli estremi sforzi per salvare Costantinopoli, tanto più se si considerano le spese e gli armamenti fatti pochi anni addietro, per sostenere una causa che non era la loro, e difendere una Città d'interesse commerciale minimo, paragonato a quello ricavato dalla libera navigazione dell'Arcipelago e del Mar Nero. Ma gli odi e le parti avevano soffocato l'amore della patria, ed il Doge si prendeva più pensiero di stabilirsi nel principato, che di man* tenere la grandezza e la floridità della Repubblica. Infatti gli armamenti ordinati in questa circostanza si limitarono ad una grossa nave oon 500 balestrieri mandati alla tutela di Pera e due galere inviate a Costantinopoli.
      Gli sforzi fatti dall' Imperatore, per mettere assieme un esercito riuscirono presso che infruttuosi. In una Città di oltre centomila abitanti appena se ne trovarono quattromila i quali volessero prendere le armi in difesa della patria minacciata; degli altri, parte fuggirono, i più sì tennero nascosti e ve ne furono molti che per non essere obbligati al servizio militare si mutilarono spontaneamente. In mezzo a questi preparativi ed a questi terrori compariva in vista della capitale dell' impero greco la Squadra Mussulmana, forte di 120 legni con meglio che dugentomila soldati da sbarco.
      Costantino stimando che nell' ora del pericolo si vuol considerare più la capacità ed il valore, che servire ad altri riguardi, avea nominato Capitano Generale della difesa Giovanni Longo Giustiniani, il quale sembrava accoppiare ad una grande energia una pratica non comune nelle cose di guerra. Questi cercò alla meglio di provvedere a tutte le cose necessarie a respingere il primo attacco, e sostenere un assedio. Ingrossò le scarse forze messe a sua
     
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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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