Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      DI GENOVA ' 315
      toccata a Zagonara in Romagna dalle loro genti contro quelle del Visconti, e di abbassare F orgoglio del loro avversario col ritorgli una citiamosi potente come Genova. Di pił col fomentare la guerra in Liguria si ripromettevano di distrarla dai confini della Toscana. Gli aragonesi essendo ancor fresca la memoria dell' ingiuria ricevuta a Napoli, erano ansiosi di vendicare nel medesimo modo la perdita del Regno, operata principalmente dalle forze e dalle influenze del Milanese.
      Neil' interno oltre alla parte del Fregoso ancor viva, si sperava che avrebbero coadiuvato a questa impresa i Guelfi, ai quali sembrando di esser posposti negli uffici e in ogni altra cosa ai Ghibellini, desideravano F abbassamento del dominio presente. Inoltre al Carmagnola valorosissimo capitano ed assai amato in Genova, essendo stato appunto per queste cagioni tolto il governo della cittą dal duca geloso di ogni merito superiore, si sperava che il sostituito Giacomo Isolani Bolognese, per esser nuovo, e all' oscuro degli umori diversi della cittą, non avrebbe potuto far lesta ad un subito assalto.
      Partilo adunque da Sarzana per questa impresa insieme con Gian Luigi Fieschi, si portava Tommaso Fregoso a Livorno, dove lo raggiunsero in breve ventiquattro galere Catalane armate a comuni spese da Alfonso ed i fiorentini. Ma presentatosi Tommaso con queste forze dinanzi a Genova (il IO aprile 1425) n' ebbe una accoglienza tutta diversa da quella che il desiderio suo, e le promesse altrui gli avean fatto sperare. Perchč la cittą essendo ben munita dalle genti di Filippo, alle grida che alzavano quei della flotta, di viva la libertą, vivano i Fregosi, fu risposto con le balestre e con le bombarde.
      I di lui amici di dentro, scoraggiati nel vedere la mala disposizione del popolo contro il Fregoso, perchč questi si fosse circondalo di aiuti fiorentini e aragonesi, odiati acerbamente, gli uni per P acquisto di Livorno, e gli altri per la guerra che sussisteva tra essi e la Repubblica da tanto tempo, non osarono di fare alcun movimento.
      Avea contribuito a rinfocolare P avversione contro i catalani, un tentativo che questi avean fatto di fresco sopra Bonifacio, donde dopo essere sbarcali ed entrati dentro alla cittą segretamente, erano stati ributtati dal coraggio con cui quei cittadini, non smarriti di essere stati colli all' impensata si eran levati contro gli aborrili assalitori.
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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