Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      282 st 0 r i agiustiziato senza altra forma; un giovine dei principali Ghibellini accusato di cospirazione dopo aver confessato sotto la tortura la sua colpa, fu ira-piccato alle forche pubbliche di capo di Faro, senza osservare alcuna delle formalità prescritte dagli statuti patrii, e neppure la dilazione di tre giorni di preparazione religiosa che le leggi accordavano a coloro che la giustizia, e più spesso l'ingiustizia degli uomini condannavano alla morte.
      In tutto ciò ne risultava una irritazione grandissima specialmente fra i popoli delle campagne e dei monti, alcuni dei quali dopo avere uccisi i podestà, e gli ufficiali pubblici mandati a riscuotere le tasse si levarono in aperta rivolta, protestando di essere impotenti a pagare, e riempievano amendue le riviere di uccisioni e di latrocini'!. Si prevalevano di queste disposizioni i fuoruscili, alla testa dei quali, erano Battista Eugardo dei Franchi, scampato già per miracolo alle unghie del Boucicault, Orlando Fregoso, e Cassano Doria, e con frequenti incursioni dalla Lombardia, si ingegnavano di tener vivo lo spirito di ribellione. Questi ultimi moli, erano tanto più molesti al governatore, perchè eragli noto che i fuorusciti, erano appoggiati e spinti dai signori di Lombardia, da Facino Cane specialmente, il quale dopo la morte di Giovan Galeazzo Visconti, e la disgregazione degli stati di lui fra i suoi capitani, era diventalo il più potente signore d'oltre Appennino, ed occupata Alessandria si sapeva agognare al possesso di Genova.
      A questi imbarazzi quasi fossero pochi, l'indole boriosa e vaga di influenzare del governatore ve ne aggiungeva degli altri. Seguitava lo scisma nella Chiesa, la cristianità parte credeva nel papa di Roma, allora Innocenzo VII, parte in quello d' Avignone Pietro di Luna Aragonese successo sotto il nome di Benedetto XIII all'antipapa Clemente VII. Ora, poiché la Francia era devota a quest'ultimo, parve al Boucicault che anche Genova dovesse fare lo stesso, e si accinse col solito impeto all' effettuazione del suo proposito. Forse il pensiero di rendersi benemerito a Benedetto, per i progetti ambiziosi che meditava da qualche tempo di governare le cose d'Italia col nome di Francia, ebbe parte non piccola in questa risoluzione. Bisognava vincere l'avversione all'antipapa, del cardinale Luigi Fieschi, potente ed influenlissimo, quella del popolo ordinariamente tenace delle sue credenze, e quella del clero e dell'arcivescovo Pileo de' Marini, uomo di santi costumi, il quale, con singolare moderazione, avea accomu-
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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