Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

Pagina (296/637)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      278
      STORIAnavali. Perchè dove prima ogni legno mercantile poteva servire con qualche lieve mutazione da nave da guerra, ora si richiedeva una architettura speciale per queste ultime per poterle rendere atte a portare artiglierie, e con ciò nuove e più forti spese, che la strettezza presente delle finanze della Repubblica rendeva impossibili.
      Se in Venezia gli effetti di questa transizione furon meno sensibili essa lo dovè al diverso ordinamento del suo governo, che forte e stabile, impedi le dissensioni cittadine, die agio al commercio di svilupparsi, e alta Repubblica di crescere con la potenza i mezzi in proporzione dei nuovi bisogni. Infine, a questi fatti materiali, ne aggiungeremo un altro morale, assai tristo ma non per questo men vero cioè che P incivilimento della società e l'arricchirsi dei particolari avea indebolito, come indebolisce sempre il patriottismo e l'amore del comune. Perchè la coltura mentre perfeziona le altre facoltà degli individui, ne sviluppa in ragione eccedentemente maggiore la principale che è P egoismo, e allora o si trova nelle società un governo bene organizzato, che raccoglie l' amore del comune a misura che gli individui se ne spogliano, e quindi la nazione procede sotto un'altra forma, o non si trova, e ne seguita il ristagnamento e più presso il regresso. Ritorniamo ora, alla narrazione che abbiamo per un momento interrotta.
      Giunto presso le coste della Morea (1403), il Bucicaldo si incontrava in una flotta Veneziana di tredici galere guidate da Carlo Zeno, il quale avea probabilmente la missione di spiare so la squadra Genovese si sarebbe limitata alla sola liberazione di Famagosta. Ivi il Francese in cui questa spedizione risuscitava gli antichi spiriti di imprese cavalleresche contro i turchi proponeva allo Zeno di riunire le due flotte e di tentare qualche colpo sulle coste della Siria o dell' Asia minore. Il Veneziano finse di accondiscendere, e promise di raggiungere il Governatore in Rodi, intanto amendue gli ammiragli, essendo ivi presso in Modone P imperatore Manuello reduce dall'Europa, lo fornirono ciascuno di due navi per scortarlo a Costantinopoli che la fortuna avea di recente liberata da un grande pericolo.
      Perchè Baiazet non scoraggito dal cattivo esito delle passate spedizioni era venuto ad assediarla con più grande sforzo di genti. Dapprima gli aiuti forniti dai coloni di Galata agli assediati, aveano fatto argine all'impeto degli Ottomani, poi la subita irruzione dei Tartari guidati da Tamer-lano avea costretto il Sultano Turco a sciogliere P assedio e accorrere in
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

Pagina (296/637)






Repubblica Venezia Repubblica Morea Bucicaldo Veneziana Carlo Zeno Genovese Famagosta Francese Zeno Siria Asia Veneziano Governatore Rodi Modone P Manuello Europa Costantinopoli Baiazet Galata Ottomani Tartari Tamer-lano Sultano Turco