Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      268 STORIAseguitando la sua politica, come prima avea sostenuto l'Adorno esule ora soccorreva di soldati e di danari i Guarco e i Montaldo, i quali dopo aver fatte scorrerie fino alle porte di Genova avea posti i loro quartieri gli uni a Ronco, gli altri a Gavi. I partigiani dei Fieschi si mostravano in Bisagno, Savona ribelle già da quattro anni si dava nelle mani del Duca d'Orleans fratello del re di Francia maritalo ad una figlia di Giovan Galeazzo da cui avea avuta in dote la città d'Asti ove risiedeva. L'Orleans cupido anche esso della signoria della repubblica discorde, sperava che il possesso di Savona avrebbe favoriti i suoi disegni.
      Circondato da tanti nemici, Antoniotto avea respinti gli attacchi scoperti con la forza, potendo disporre di quattromila fanti e di mille cavalli presi al suo soldo, ma le paghe stesse dei soldati esaurivano le finanze già smunte per l'impossibilità di percepir le tasse in uno stalo discorde e in insurrezione permanente onde ei sentiva che prima o dopo sarebbe stato forzato a lasciare di nuovo il governo. Avrebbe potuto dimettersi ma non gli soffriva l'animo di cedere ad altri la sua autorità; d'altronde questo atto stesso nocivo a lui non giovava neppure alla repubblica perchè altre ambizioni stavano per partorire altre discordie. Combattuto cosi fra l'orgoglio e la necessità, sì appigliò al partito peggiore cioè a quello di sottomettere la patria ad una autorità straniera. Sperava che il nuovo signore essendo lontano sotto il titolo di Doge o di governatore il potere reale sarebbe rimasto in tutti i casi a lui Sotto la Salvaguanlia del nome del primo.
      Radunati gli anziani la deferenza al Doge e il desiderio di quietare in qualche modo, fece approvare la proposizione. Rispetto alla scelta da farsi le opinioni furon divise fra il Duca di Milano, quello d'Orleans, e Carlo VI re di Francia, ma i più convennero in quest' ultimo, considerando che la questione essendo di riposarsi all'ombra di un nome, era meglio tenersi a uno grande, tanto più che la lontananza di Francia rendeva più facile lo svincolarsi dal giogo quando la noia o il dispotismo l'avessero reso grave. Tutte le altre fazioni interrogate si accordarono in questa risoluzione; i Ghibellini plebei, come ligii ai voleri di Antoniotto, i popolani grassi di parte guelfa per la riputazione che avevano allora in Italia i re di Francia di essere i protettori di questa fazione, ed anche perchè bisognosi di pace per l'esercizio del commercio eran disposti ad accettare ogni mezzo per giungervi. I nobili poi aborrenti dal reggimento dei Dogi che gli escludeva
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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