Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

Pagina (274/637)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      258 STORIAche per ambizione, si era obbligato a non rimanere al potere oltre sei mesi. Passato il termine prefisso, molti stavano osservando se il doge avrebbe tenuta la sua promessa, ma ad onta che questi non facesse alcuna mostra di volere abdicare P autorità, niuno osò reclamare essendo sotto di lui la città tranquilla, la repubblica prosperante e P amministrazione come savia e giusta, bene accetta all' universale. La morte troncò subitamente i benefizi che ne risultavano. ( 1384 ). Un triste flagello, che dopo la sua prima comparsa non avea cessato di visitare a quando a quando la città, si riaffacciava quest'anno con tanta rabbia che ogni settimana novecento abitanti erano mietuti dalla peste. Il Montaldo stesso attaccato dal malore, dopo tre giorni di malattia, era tolto alla patria nel momento che questa più abbisognava dei suoi servigi. Fu accompagnato alla tomba dal compianto dei propri concittadini e da un solenne corteggio funebre notabile, parte del quale erano cento notari genovesi al cui corpo P estinto apparteneva.
      Antoniotto Adorno, nominato Doge, senza alcuna opposizione, dimostrò sul principio di voler seguitare le vestigia del suo predecessore, ma egli non ne aveva nè i talenti, nè la moderazione. Atto impolitico e ingiusto fu quello di profittare della viltà di un marchese di Finale per avere nelle mani (1385) Niccolò Guarco, Pex-Doge, che vi era rifugiato, e che, poscia rinchiuso a Lerici in una aspra prigione, espiava ivi la rettitudine, con cui avea amministrata la Repubblica. Nel medesimo tempo le lusinghe dell' amor proprio tiravano P Adorno ad una impresa, che fruttò spese ed impacci alla sua patria, a lui niuno dei vantaggi ripromessi alla sua ambizione.
      Alla morte di Gregorio XI, le minaccio del popolo romano aveano elevato alla sedia pontificia Urbano VI napolitano. I cardinali, in gran parte francesi, e però desiderosi d'un Papa francese, irritati della violenza e del carattere superbo e dispotico di Urbano, scomunicarono ad Anagni il Papa, a Fondi ne elessero un altro, il cardinal di Ginevra, col nome di Clemente VII. I due Papi si lanciarono a vicenda gli anatemi della chiesa; la cristia-nita fu divisa in un grande scisma. Francia, Napoli, Savoia, Scozia e Lorena tennero le parti di Clemente; Inghilterra, Alemagna, Boemia, Ungheria, Polonia, Portogallo e gran parte d'Italia quelle di Urbano. Clemente trattenutosi per qualche tempo in Napoli, alla corte della regina Giovanna, non tenendosi ivi sicuro dalla vicinanza e dalle armi del suo antagonista,
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

Pagina (274/637)






Montaldo Adorno Doge Finale Niccolò Guarco Pex-Doge Lerici Repubblica P Adorno Gregorio XI Urbano VI Papa Urbano Anagni Papa Fondi Ginevra Clemente VII Papi Napoli Savoia Scozia Lorena Clemente Inghilterra Alemagna Boemia Ungheria Polonia Portogallo Italia Urbano Napoli Giovanna Doge Francia Clemente