Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      194 STORIAtrecento genovine, sarebbero poscia stali rimborsati sulle rendite pubbliche. Di quarantaquattro che si proffersero, essendo mancati qnindici al deposito della garanzia, furono in meno d'un mese poste in ordine di salpare ventinove galere, tre dei nobili e ventisei dei popolari, montate ciascuna da duecento uomini, fra quali dai venticinque ai cinquanta balestrieri, e di tutte fu nominato ammiraglio Simone Vignoso popolare.
      Ricevuto solennemente lo stendardo della repubblica dalle mani del doge sulla piazza di S. Lorenzo, salpò il Vignoso in cospetto della moltitudine plaudente dirigendosi verso Monaco. Ma i fuorusciti, sentiti i preparativi di Genova e dubitando di potervi resistere, fatte ritirare le trenta galere a Marsiglia, le inviarono di là con diecimila balestrieri traverso al Mediterraneo e all'Oceano al soldo del re di Francia con poco prosperi augnili: poiché i balestrieri perirono distrutti dagli archi inglesi alla sconfitta di Crécy, e nessuna delle navi tornò a risolcare il Mediterraneo. La flotta della repubblica fu destinata alla recuperazione di Scio e delle due Focee, date in feudo da Michele Paleologo a due famiglie genovesi : la prima agli Zaccaria, le seconde ai Cattaneo, e ritolte loro di recente dalla sconoscente cupidigia di Andronico imperatore greco e dall'armi turche, ora di nemiche divenute di lui alleate.
      Costeggiando il regno di Napoli, liberò il Vignoso Terracina assediata allora dal conte di Fondi, nemico dei Genovesi, ed accolse la città sotto la protezione della repubblica; di là, procedendo nelFJonio, trovò a Negroponte ventisei galere, parte dei Veneziani, parte dei cavalieri di Rodi, le quali, sotto pretesto di essere dirette a Smirne per assicurarla da una nuova aggressione dei Turchi, agognavano ad impadronirsi di Scio e delle Focee, allora floridissime per i bonificamenti stativi introdotti dai coloni genovesi, e deside-ratissime sempre dai Veneziani bramosi farne un emporio al loro commercio.
      Conobbe ben presto il capitano genovese i veri disegni dei collegati ; quindi, rifiutata sdegnosamente una somma grandissima di danaro che gli offeriva il Dolfin di Vienna condottiero delle navi di Rodi, affinchè non si opponesse all' impresa che meditava, veleggiò più celeremente che potè a Scio, e rivelate a quegl' isolani le intenzioni dei collegati, li invitò a porsi sotto la protezione genovese. Risposero quelli superbamente, che non temevano di cento galere genovesi, nè di qualunque altra nazione. Allora il Vignoso, parte irritato dalla risposta, e mosso principalmente dal timore, che, ab-
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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