Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

Pagina (185/637)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      DI GENOVA 169
      scontrarono le due armate all' isola di Ponza nell' acque di Napoli, ma non vennero a battaglia, e la flotta guelfa entrò nel Golfo per rifornirsi. Ma i marinari calabresi i quali, come abbiamo detto, formavano gran parte dell'equipaggio, stanchi forse di essere stali in mare così lungo tempo, sotto pretesto di difettare di vettovaglie, negarono di risalire le navi, riuscendo inutili a questo proposito 1' autorità ed anche le preghiere di Carlo duca di Calabria figlio del re Roberto.
      Mentre si sapeva a Genova che la flotta male equipaggiata, e però impotente a tenere il mare contro la ghibellina, riparava in Portovenere, gli animi dei cittadini erano sconfortati dalla notizia che il ghibellino Castruccio, il più potente della sua parte in Toscana, assoldato dalla lega, si avanzava con numeroso esercito sulla città, dalla riviera di levante, dove avea occupate molte terre. Non si lasciarono per questo i Guelfi atterrire: uomini, donne, cittadini d'ogni età e d'ogni condizione rinnovando per una causa meno nobile l'entusiasmo dei tempi di Federigo II, attendevano alacremente a fortificare con terrapieni e bastite di legname i borghi di S. Stefano, di S. Germano e la contrada di Carignano, onde metterli al coperto da un subito assalto. Congiuntosi l'esercito di Castruccio a quello degli assedianti, movevano le genti ghibelline contro le nuove fortificazioni di Carignano il 21 settembre 1320, mentre la flotta siciliana faceva ogni prova per isfor-zare il porto. Riuscirono amendue gli assalti poco felicemente, perchè i difensori di Carignano combattendo valorosamente tennero indietro gli assalitori, e la flotta fu trattenuta dalla catena di ferro che chiudeva il porto e che non potè esser rotta. Non molto dopo, profittando gli assedianti della caduta di un lungo tratto di muraglia cagionata da mine sotterranee, tornarono all' assalto con maggior furia, ma impediti dai frantumi delle rovine e ributtati gagliardamente, si ritrassero anche questa volta ai loro alloggiamenti. Compensavano momentaneamente questi tentativi mal riusciti la presa di Noli e quella di Monleone. Quindici galere mandate sotto Pietro di Gauno contro diciotto ghibelline, onde distoglierle dalla prima impresa, si ritirarono con perdita di tre. Monleone, la cui caduta tornava vantaggiosissima a quei di dentro, perchè, posto sulla pubblica via, di là potevano i Ghibellini impedire il transito delle vettovaglie alla città, fa ripreso per il valore di duemila fanti e cinquecento cavalli mandati a ricuperarlo. Perdita assai più rilevante pei Ghibellini fu quella di Castruccio, il quale, poiché seppe averei i. »
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

Pagina (185/637)






Ponza Napoli Golfo Carlo Calabria Roberto Genova Portovenere Castruccio Toscana Guelfi Federigo II S. Stefano S. Germano Carignano Castruccio Carignano Carignano Noli Monleone Pietro Gauno Ghibellini Ghibellini Castruccio Monleone