Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      136 STORIAdegna. Il Giaccaria era allora sol punto di assaltare Sassari; ma non appena conobbe da un messaggio il pericolo che minacciava la patria, che si affrettò a ritornare, e le sue navi entravano in porto dalla parte di ponente, mentre un vento tempestoso spingeva le nemiche fino a Varagine.
      Nella città era immenso il desiderio di fiaccare P audacia dei Pisani : fu proibito ai reduci di sbarcare; poste in ordine le galere che si trovavano nel porto disarmate, le ciurme, nonché mancassero, soverchiavano; poiché la popolazione di fuori e di dentro entusiasmata si affollava per imbarcarsi. Avanti che lo stesso giorno terminasse, ottantotto galere, parte della città, parte delle riviere, ed otto panfili, navi leggiere usate per messaggi, erano pronte a far vela. Oberto Doria, capitano del popolo, prese il comando di tutta la flotta, e dopo aver cercato inutilmente il nemico lungo la riviera di ponente, poscia verso la costa di Corsica, schierate le sue navi in due file, P una di cinquantotto sotto i suoi ordini, P altra di trenta sotto il Giacarta, le ancorò ad oriente della Meloria, isolotto che è di prospetto a Porto Pisano, e stette attendendo gli awersarii. Questi reduci dalla spedizione, lasciate parte delle navi nel porto, parte condottele in Arno per essere racconciate, erano sbarcati quasi tutti per ristorarsi in seno delle proprie famiglie delle fatiche durate, quando seppero maravigliati l'inaspettato arrivo della flotta genovese. Concitati e pieni d'ardore si affrettarono a risalire sulle navi, che P arcivescovo dall' alto dell' ultimo ponte sulP Arno benediceva. Alberto Mo-rosini schierò la sua flotta in una linea continuata protetta sulla destra dalle torri a Bocca d'Arno, e sulla sinistra da quelle del porto. Oberto Doria vedendo che i nemici accettavano la battaglia, levate le ancore fe' avanzare la prima linea in forma d' angolo : al vertice era la capitana con a sinistra la nave di Corrado Spinola, a destra quella di S. Matteo montata dai Doria, e da una parte e dall' altra le galere delle otto compagnie o quartieri della città: Castello, Piazzalunga, Macagnana, S. Lorenzo, Soziglia, Porta, Por-tanuova e Borgo di Prè, disposte per il prolungamento dei lati, i quali terminavano con le navi delle riviere.
      All' indietro, a distanza conveniente, le trenta galere del Giaccaria in modo da non esser vedute o almeno distinte dal nemico, e nello spazio intermedio gli otto panfili pronti a recare gli ordini, ove il bisogno lo richiedesse. 1 Pisani, spregiando, per l'accorta ordinanza del Doria, l'apparente scarsità degli inimici, chiedevano tempestosi di procedere alla battaglia, ed accusa-
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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