Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      DI GENOVA ' 91
      le quali sono sempre in ragione dell' odio e del timore. Federigo si vendicò con rappresaglie. Nel regno di Napoli e in Palestina i mercatanti genovesi furono incarcerati; ma dodici galere genovesi costrinsero Riccardo Filangeri, luogotenente imperiale in Soria, a rilasciare i prigionieri dopo averli indennizzati (1232).
      Lo spirito d'insurrezione, provocato quasi sempre dagli arbitrii feudali, seguitava intanto a turbare la riviera di Ponente. I villani della valle d' Aro-eia e d' Oneglia, si ribellarono contro il vescovo e i marchesi loro signori. Questi, come vassalli di Genova, mandarono ad essa chiedendo aiuto, e ne ebbero tre compagnie. Ma gli arrabbiati montanari distrussero le bande nemiche, si gittarono sul territorio di Genova, e dopo aver manomessi i luoghi che gli occorsero, entrali in Ventimiglia e in Savona, vi uccisero per rappresaglia molti de' primi cittadini genovesi (1233). Occupati poscia i castelli di Pietralata e di Rivernata, vi si fortificarono. Giovanni Strullera, speditovi con forte truppa, pose fine a questi successi. I villani, perduti successivamente i castelli in cui avevano sperato far testa, furono costretti a ritornare all'antica obbedienza.
      Quantunque Federigo disapprovasse la composizione fatta dal suo luogotenente con i Genovesi, pure distratto da cure più gravi stimò bene ristarsi per allora. I suoi nemici di Germania, e forse le mene segrete di Gregorio IX, gli aveano suscitato un nemico pericoloso in suo figlio Enrico; ma poiché la fortuna di questo fu prostrata a Worms, ed egli stesso trascinato nelle carceri di Puglia dalla vendetta paterna, Federigo si volse di nuovo con maggior fervore alle cose d'Italia. Il timore, la discordia e molti cittadini divenuti tiranni indebolivano la lega lombarda. Il feroce Ezzelino III, fattosi capo del partito ghibellino, sottometteva Padova e Verona; Vicenza era presa e distrutta dall' imperatore; la lega riceveva un estremo colpo a Cortenuova sul!' Oglio, ove P aquila tedesca rivendicava la sconfitta di Legnano (1237). Con la battaglia di Cortenuova hanno fine i trionfi imperiali: la magnanima resistenza di Brescia rialzò gli animi degli Italiani, e li fece avvertiti che tutto non era perduto.
      Le città della lega riprendevano animo. Genova, irritata per le recenti offese e ligia al volere di Gregorio IX, stringeva una lega offensiva e difensiva con Venezia, la quale stata fino ad ora indifferente spettatrice della varia tempesta che agitava P Italia, s'era finalmente mossa pei crudeli trat-
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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