Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

Pagina (104/637)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      90 STORIAIn Palestina procurò di accomodare le cose più speditamente che gli fu possibile, come quello che non si sentiva di sacrificare gli interessi proprii a quelli d'uno zelo religioso malinteso; e il papa, profittando della lontananza, e protestando dell'accordo, invadeva il regno di Napoli con due eserciti. Distrusse i facili trionfi il celere ritorno di Federigo; i due eserciti diedero indietro a furia, il papa impaurito rivocò gli anatemi, F imperatore, conoscendo che dove gli altri avean gittata la maschera, era inutile dal canto suo il tenerla, dichiarò apertamente P odio suo contro le città della lega, e cassò gli articoli della pace di Costanza. 1 Genovesi stessi, quantunque avessero cercato sempre di tenere una via di mezzo fra i diversi elementi rivali, e ultimamente pòrti soccorsi pecuniari all' imperatore, non furono risparmiati e si videro tolte le franchigie che godevano nel regno di Napoli e oltremare; gli alleati fedelissimi Costa e Pescatore rimasero spogliati, P uno di Siracusa, l'altro di Malta (1231). Nel novembre dello stesso anno Federigo intimò un concilio in Ravenna, ove intervennero con pieni poteri il podestà Ugolino De Rossi Parmigiano, e otto nobili Genovesi, accolli tutti con urbanità maggiore di quella usata verso i delegati delle altre città, forse perchè si volea for dimenticare con la cortesìa delle forme, P offesa delle ostilità commesse. Fra gli altri articoli trattati nella dieta, uno proibiva ai comuni ligii all' imperatore di eleggere in podestà uomini lombardi. Ora in quell'anno stesso un podestà milanese era stato scelto a succedere al Rossi. I delegati genovesi rimostrarono essere le deliberazioni di simil genere irrevocabili nella repubblica, e che in conseguenza per quell' anno il loro podestà sarebbe stato necessariamente lombardo.
      L'imperalore rispose adirato e minaccioso, i Lombardi, come nimicissimi dell' impero, essere indegni di seder magistrati in alcuna città, e siccome i delegati genovesi non erano forse investiti dei poteri necessari a trattar cose di tanto rilievo, avrebbe egli stesso spedito a quest' oggetto un commissario alla repubblica.
      Al ritorno degli ambasciatori il loro contegno fu giudicato diversamente. I timidi (ed erano i più) disapprovarono; gli amatori della dignità e della indipendenza della patria applaudirono. Radunato il consiglio degli elettori, trionfò per ventura la decisione più sana, cioè la più dignitosa. Pagano Pie-trasanta milanese fu riconfermato podestà; e alla venuta del commissario imperiale costui non potè ottenere altro che apparenti attestazioni di onore,
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

Pagina (104/637)






Palestina Napoli Federigo Costanza Genovesi Napoli Costa Pescatore Siracusa Malta Federigo Ravenna Ugolino De Rossi Parmigiano Genovesi Rossi Lombardi Pie-trasanta Pagano