Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      tanta mutazione di tempi e di cose non sorgesse mai un popolo più ardito o meglio ordinato degli altri, il quale stringesse le varie e spezzate membra della penisola in una nazione sola ed unita.
      Inoltre le invasioni continue degli stranieri, e l'incessante adoperarsi di Roma onde la prevalenza di nessun popolo italiano si potesse effettuare, impedirono sempre cotanto beneficio, e quando nei tempi moderni si tentò di attuare il generoso pensiero, la consuetudine della servitù e il male troppo radicato fecero andar fallita l'impresa. .
      Mentre cosi Genovesi e Pisani contendevano scambievolmente del principato di Sardegna, Musetto , il quale spiava l'occasione di riacquistare l'antico dominio, tentò un colpo di mano sull'isola, che la vigilanza dei Pisani mandò fallito.
      Altri tentativi, ripetuti quasi annualmente dall' infaticabile Saraceno, ottennero il medesimo risultato ; ed egli, fatto già vecchio, pure non domo dagli anni, nè dalla fortuna, sostenuto dall' aiuto dei Mori di Spagna, sorprese le guarnigioni dei Pisani, e ridusse un' altra volta la Sardegna in suo potere. I Pisani a questa nuova, sopite le discordie interne, cercarono di riacquistare r amicizia del Genovesi, e li ebbero di nuovo compagni all' impresa. Le due flotte, dato fondo a Cagliari, assaltarono la città difesa animosamente da Musetto, il quale, fatta una sortita per respingere i confederati alle navi, fu con le sue genti rotto, ed egli stesso ferito e fatto prigioniero. Dopo questo ultimo fatto, la conquista dell'isola fu un'altra volta
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      compiuta, e le sue terre ripartite fra i socii dell' impresa, onde ne venne ai Genovesi il possesso di Algaria ed altre castella poste alla marina.
      Musetto, rimasto in mano dei Genovesi, fu, se si ha da credere ai primi cronicisti, per ordine dei consoli della città mandato in dono ad Arrigo II, a cui (1022) disceso in Italia, molti Governi si erano affrettati a fare onore presentandogli qualche regalo.
      La concordia fra le due emule repubbliche, persuasa dall' interesse comune, non fu di lunga durata, e dispute di confini e gelosie d i possessi riaprirono nuovamente la guerra. Quantunque i fatti particolari di questa lotta non sieno narrati dagli antichi cronicisti, sembra però che i Genovesi avessero la fortuna contraria, e che tanto in Corsica che in Sardegna molti dei loro possessi cadessero in mano dei Pisani. Questi per tribolare vieppiù i loro nemici vietarono alle popolazioni soggette della Lunigiana, di portare
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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