Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      Un altro console dalla parte di terra s'internava nel paese, facendovi poco fratto, salvo il guasto dato ai colti ed ai casolari.
      Come gli Apuani erano la confederazione più potente dei Liguri orientali, cosi erano gli Iguani negli Appennini occidentali. Paolo Emilio spedito a sottometterli, assediata Albenga loro capitale, e corso ivi grande pericolo, per inganno e per la prevalente disciplina dei suoi venne finalmente a capo dell'impresa, dopo una feroce battaglia, ove gli Iguani ad onta del loro valore furono completamente sconfitti.
      Rimanevano gli Apuani, i quali, confidando nella pace che si stava trattando, videro inaspettatamente il loro paese occupato da due eserciti consolari. Fu loro intimato sgombrassero il paese nativo per essere trasportati in altre terre. Le preghiere, le ambascerie, la disperazione furono vane: lasciarono in numero di quarantamila i patrii monti e le floride valli in prospetto del mare, furono trasferiti nel Sannio, regione popolosa e feconda un tempo, allora fatta deserta e sterile con P indipendenza perduta, ed ivi i discendenti degli Apuani conservarono per lungo tempo il nome della loro nazione. Quelli che poterono sfuggire il destino dei loro confratelli, tentarono ancora la fortuna delle armi e vinsero Petilio console a Monte Allegro : ma fu P ultima scintilla della fiamma che si spegne. Gli Sta-tielli, montanari e pacifici, subirono la stessa sorte. Provocati nei loro quieti abituri si levarono ferocemente alla difesa; e dopo una lotta lunga, quantunque ineguale e crudelissima per parte dei Romani, furono anch'essi sottomessi. Restavano i Liguri disseminati sulla costa oltre il Varo fino ai Pirenei , ad offendere i quali servirono di pretesto le scorrerie fatte sul territorio di Marsilia, città greca alleata ai Romani.
      Scauro console terminava di ridurre tutta la Liguria alla soggezione di Roma. Perduta P indipendenza, furono i Liguri prima confederati, poi ammessi alla cittadinanza di Roma, la quale, come li aveva avuti forti nemici, cosi li sperimentò utili alleati.
      Posteriormente a quest' epoca le coorti ausiliarie liguri divisero gli allori con le legioni romane, e furono principale parte nella battaglia che liberò P Italia dalla servitù dei Cimbri e dei Teutoni. Se i Liguri perderono i vantaggi che risultano dall'autonomia e dall'indipendenza, vantaggi giammai compensati da altri, pure parteciparono alla cresciuta civiltà ed alla gloria romana, ed ebbero facilitati i commerci per le strade consolari apertevi dai
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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